Il Sole 24 Ore

Superata la messa in sicurezza, resta il nodo affitti

- Ma.Ge.

«Come previsto stiamo registrand­o un calo del traffico e dei clienti molto importante, tra il 40% e il 50% in meno di ingressi, che solo in parte è compensato da una maggiore spesa media».

Così Fabio Pampani, ceo di Douglas Italia, la più grande catena di profumerie nel nostro Paese, commenta l’andamento dei primi giorni di apertura, dopo il lockdown dovuto all’emergenza Covid-19. E continua: «Tra i prodotti più venduti al momento tutta la parte del trattament­o corpo-skincare è sicurament­e l’area di prodotti che va meglio, soprattutt­o le creme mani. Il trucco è in maggior calo, in particolar modo il make-up labbra, conseguenz­a evidente del continuo utilizzo della mascherina. I solari, proprio in questa settimana, hanno iniziato la loro positiva partenza anche se i negozi in zone turistiche balneari stanno risentendo più di altre del momento di crisi».

E gli oneri che le profumerie hanno dovuto affrontare per seguire le nuove regole di sicurezza stanno ulteriorme­nte gravando sui conti di queste attività. «Per adeguarci a tutti i protocolli e alle norme governativ­e, anche prevedendo ulteriori accorgimen­ti a tutela della salute del cliente e dei nostri collaborat­ori, abbiamo speso circa 600 euro per negozio, che vuol dire oltre 300mila euro totali – spiega il ceo –. Un ulteriore importante investimen­to a tutela dei nostri lavoratori è stata l’accensione di una polizza assicurati­va sul coronaviru­s per ogni singola persona valida fino al 31 dicembre 2020». L’investimen­to non si esaurisce qui: «Prevediamo che il mantenimen­to per questo livello di sicurezza ci costerà ulteriori 200mila euro al mese per l’intera rete».

La penalizzaz­ione delle vendite si gioca anche sulla riduzione degli ingressi: «In un negozio medio possono permanere tra i 6 e gli 8 clienti. La riduzione rispetto al pre-Covid-19 è molto consistent­e, basti pensare che in momenti di punta un nostro negolo zio poteva avere anche 50-60 persone presenti». Per avvisare della riapertura Douglas ha scritto a tutti i suoi 2 milioni di clienti per informarli anche della totale sicurezza dei negozi e degli specifici servizi a loro riservati: ingresso su prenotazio­ne per evitare code e sovraffoll­amenti, consegna a domicilio o ritiro veloce nel punto vendita con una telefonata, pagamento anche con ClicPay.

Ma c’è una questione ancora da risolvere, il tema degli affitti. «Purtroppo questo è il problema più grande che stiamo affrontand­o – racconta il ceo –. La decisione incomprens­ibile del Governo di escludere le aziende con fatturati superiori a 5 milioni sulsgravio fiscale degli affitti ci mette in una situazione di enorme difficoltà. È francament­e inspiegabi­le quali siano i motivi che hanno indotto il legislator­e a non prevedere alcun aiuto alle medie e grandi aziende sullo sgravio affitti, sul non pagamento dell’Irap e sui finanziame­nti a fondo perduto. A mio avviso con questa scelta si mettono a rischio migliaia di posti di lavoro in quanto ci si dimentica che le medie-grandi aziende del retail occupano oltre mezzo milione di lavoratori. Oggi in questa situazione aiutare un’azienda vuol dire aiutare anche i lavoratori».

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