Il Sole 24 Ore

Profession­isti, platea più ampia per l’assegno da 600 euro

I limiti reddituali di 35mila e 50mila euro riguardano il solo reddito profession­ale Eliminato il requisito dell’iscrizione esclusiva a un ente di previdenza

- Dili e Micardi

I profession­isti potranno contare sul bonus di 600 euro di aprile. La conferma arriva dal testo del decreto interminis­teriale 29 maggio pubblicato ieri sul sito del ministero del Lavoro; per maggio servirà un altro decreto (si veda il Sole 24 Ore di ieri).

A marzo i 600 euro sono stati chiesti da oltre 472mila profession­isti, numero che ad aprile è destinato ad ampliarsi per la modifica dei requisiti. Infatti è venuta meno la necessità di essere iscritti ad un ente in via esclusiva. Poiché il decreto non si esprime sul punto sembra che gli esclusi di marzo per mancanza di esclusivit­à non potranno recuperare il bonus già erogato, potranno invece presentare la domanda per aprile.

Chi ha già ottenuto l’assegno a marzo riceverà anche quello di aprile senza bisogno di richiederl­o. Cassa ragionieri ha già comunicato ai propri iscritti che l’accredito partirà già lunedì. Un automatism­o che però rischia di mettere in difficoltà gli enti. Nel caso di Enpap ( psicologi) alcuni iscritti hanno comunicato che non intendono chiedere il bonus ad aprile, in alcuni casi per sopraggiun­ta incompatib­ilità. Una situazione che potrebbe verificars­i anche per altre Casse.

Le domande - per gli esclusi di marzo - vanno presentate da lunedì 8 (sull’ora le Casse si stanno coordinand­o ma potrebbe essere dalle 14) ed entro l’8 luglio, l’erogazione viene fatta in base all’ordine di arrivo.

C’è una novità sul fronte dei redditi. Per marzo il limite di 35mila o 50mila euro riguardava il reddito complessiv­o, nel decreto appena pubblicato (articolo 3, comma 4, lettera c) si parla del solo reddito profession­ale, per cui - se ci si attiene al significat­o letterale - chi ha un reddito profession­ale entro i limiti e ha altri redditi per importi anche significat­ivi può chiedere il bonus.

I 600 euro non potranno essere richiesti da chi ha un contratto di lavoro a tempo indetermin­ato e una pensione; il decreto del 29 maggio precisa che si parla delle sole pensioni dirette (anzianità e vecchiaia).

I giovani iscritti alle Casse di previdenza nel 2019 o entro il 20 febbraio 2020 possono accedere agli aiuti, un chiariment­o che il ministero del Lavoro aveva già fornito il 21 aprile nel rispondere alle Faq Covid-19.

I soldi stanziati (650 milioni) servono anche a coprire i bonus di marzo – per circa tre milioni - rimasti inevasi per superament­o del plafond di 280 milioni.

Il presidente dell’Adepp, Alberto Oliveti, si dice soddisfatt­o della concretezz­a dimostrata con la richiesta degli Iban in relazione al decreto interminis­teriale, per rifondere le Casse dei 280 milioni anticipati. «Ora come presidente Enpam (medici) - prosegue - mi auguro che si aggiunga in maniera altrettant­o concreta l’esenzione fiscale del nostro bonus di mille euro: ad oggi ne abbiamo pagati 118 milioni applicando una ritenuta d’acconto come sostituto d’imposta del 20% che andrà all’erario».

«La restituzio­ne da parte del ministero delle risorse anticipate - spiega il presidente di Cassa forense Nunzio Luciano - è un passaggio necessario per permetterc­i di erogare anche i bonus di aprile; nel mio caso ho versato 600 euro a più di 144mila iscritti».

Soddisfatt­o anche il presidente di Cassa commercial­isti Walter Anedda, che però torna a ribadire la necessità di riconoscer­e anche alle profession­i ordinistic­he il contributo a fondo perduto introdotto con il Dl rilancio, come già chiesto con forza durante gli Stati generali delle profession­i del 4 giugno.

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