Il Sole 24 Ore

Conte e Sanchez alla Commission­e: «Riaprite Schengen»

- Beda Romano

«Il ritiro delle restrizion­i alle frontiere interne deve essere condotto in modo non discrimina­torio e fondato su criteri epidemiolo­gici comuni, chiari e trasparent­i. La libera circolazio­ne dei cittadini nella Ue e nell’area Schengen dovrebbe essere interrotta solo se giustifica­ta da criteri obiettivi e chiari». È quanto scrivono il premier Conte e il premier spagnolo Sanchez in una lettera alla presidente della Commission­e, von der Leyen.

È attesa per il 1° luglio la piena riapertura delle frontiere esterne dell’Unione europea, dopo che a metà marzo erano state introdotte limitazion­i agli arrivi di viaggiator­i da Paesi terzi per via della pandemia influenzal­e. Nel frattempo, i Paesi dell’area Schengen sono alla ricerca di una qualche forma di coordiname­nto nella riapertura dei confini interni. Spagna e Italia hanno scritto una lettera congiunta a Bruxelles per chiedere «criteri « criteri comuni e trasparent­i » nelle scelte nazionali.

«Molti Paesi membri sostengono l’idea di estendere le restrizion­i alle frontiere esterne per altre due settimane», dal 15 giugno al 1° luglio, ha riassunto ieri la commissari­a agli Affari interni, Ylva Johansson, dopo una riunione ministeria­le. Alcuni Governi, come quello greco, vorrebbero permettere l’arrivo di cittadini da Paesi terzi fin da metà mese. I motivi sono legati al turismo e anche alla presenza di estese comunità greche che vogliono tornare nel loro Paese d’origine in estate.

Altri Governi, come quello francese, hanno invece chiesto una nuova proroga della limitazion­e di viaggio, dal 15 giugno al 1° luglio. Hanno spiegato che tenere chiuse le frontiere esterne per altre due settimane è un modo per accompagna­re l’attuale progressiv­a riapertura delle frontiere interne. Peraltro, la situazione epidemiolo­gica in alcuni Paesi, come l’India o il Brasile, è tutt’altro che rassicuran­te. La scelta sulla riapertura delle frontiere è nazionale.

Il prolungame­nto di due settimane del divieto di arrivo da Paesi terzi, se non per viaggi essenziali, «è stato proposto per facilitare un coordiname­nto » , ha detto ieri la segretaria di Stato croata Terezija Gras, il cui Paese esercita la presidenza dell’Unione. Da capire quale posizione assumerà la Grecia, che rumoreggia. La Commission­e europea pubblicher­à linee- guida la settimana prossima, ricordando che la riapertura deve farsi in modo coordinato e non discrimina­torio.

Il tema è valido anche per quanto riguarda le frontiere interne. A dispetto delle promesse di coordiname­nto, la riapertura dei confini nell’area Schengen sta avvenendo a macchia di leopardo. Proprio su questo aspetto, ieri il premier spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato su Twitter di avere scritto insieme al suo omologo italiano, Giuseppe Conte, una lettera a Bruxelles per chiedere una riapertura dei confini interni «in modo coordinato, sulla base di criteri comuni e trasparent­i » .

La presa di posizione giunge da due Paesi particolar­mente colpiti dalla pandemia influenzal­e, che temono di essere discrimina­ti dai loro partner. È da notare peraltro che Italia e Spagna hanno scelto strade diverse. Dal 3 giugno, il Governo italiano ha riaperto le sue frontiere in entrata e in uscita con tutti i Paesi Schengen e la Gran Bretagna, senza imporre quarantene. Il Governo spagnolo invece ha fissato la riapertura delle sue frontiere per il 1° luglio.

Nella loro lettera, poi resa pubblica, i due dirigenti politici suggerisco­no ai partner di chiedere al Centro europeo di prevenzion­e e controllo delle malattie ( noto con l’acronimo inglese Ecdc) di stilare chiari criteri epidemiolo­gici per regolare la riapertura dei confini. L’obiettivo è che criteri trasparent­i siano utilizzati al momento della riapertura delle frontiere (ma anche possibilme­nte nel malaugurat­o caso in cui queste dovessero essere richiuse per un eventuale ritorno dell’epidemia).

Intanto i confini dell’Unione verso i Paesi terzi resteranno chiusi fino al 1° luglio

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AFP
Controlli al confine tra Francia e Belgio
Riapertura graduale. AFP Controlli al confine tra Francia e Belgio

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