Il Sole 24 Ore

Effetto lockdown sulle entrate fiscali: calo di 5,6 miliardi

L’Iva in flessione del 37% Bankitalia: quest’anno il Pil perderà il 9,2%

- Colombo, Marroni, Mobili, Parente

Effetto Covid- 19 e lockdown sul Fisco, con una riduzione di 5,6 miliardi delle entrate fiscali nel primo quadrimest­re, pari a una flessione del 4,4%. Come si evidenzia nella nota delle Finanze, ad aprile in particolar­e è stato rilevato un crollo diffuso delle imposte indirette: soffrono industria (- 19,4%), commercio (-18%) e servizi (-14%); frenata delle accise su prodotti energetici, gas ed elettricit­à che arretrano di 1, 3 miliardi. Per quanto riguarda l’Iva la caduta ha toccato il 37%, pari a 3,6 miliardi. Per i giochi la perdita è stata di 1,8 miliardi.

Infine il bilancio del 2020 si annuncia pesante e con incognite. Secondo Bankitalia l’epidemia porterà a una caduta del Pil 2020 del 9,2% che potrebbe toccare anche il 13,1% nel caso di nuovi lockdown. Investimen­ti giù del 15 per cento.

Il lockdown e il rinvio dei versamenti fanno crollare le entrate del primo quadrimest­re del 4,4% con una variazione negativa di 5,6 miliardi di euro. A pesare sono soprattutt­o i mancati incassi delle imposte indirette, con l’Iva che per il solo mese di aprile, in piena chiusura da Covid e con l’autoliquid­azione rinviata per i soggetti più danneggiat­i dall’emergenza sanitaria, ha perso oltre 3,6 miliardi (-37,7%) di cui poco meno di 3 miliardi solo sugli scambi interni (-33,4%). Non è andata meglio per l’Iva sulle importazio­ni che con la crisi dei prodotti energetici ha fatto registrare 800 milioni di minori entrate nei primi 4 mesi dell’anno (-17,8% rispetto allo stesso periodo del 2019).

Dalla breve analisi dei dati riportata nella nota tecnica del dipartimen­to delle Finanze emerge che a soffrire il calo dell’Iva sugli scambi interni sono stati tutti i settori produttivi con particolar­e riguardo all’industria che fa segnare un meno 19,4% nel primo quadrimest­re, il commercio con un - 18% e poi i servizi con -14 per cento.

Per restare sul fronte delle imposte indirette a soffrire il calo di gettito è anche l’imposta di registro la cui perdita rapportata ai primi quattro mesi del 2019 è di oltre 400 milioni pari a -24,8 per cento. Non va meglio alle accise sui prodotti energetici, sul gas e sull’energia elettrica che complessiv­amente arretrano di oltre 1,3 miliardi di euro, con il balzello sul gas che da solo perde il 21,7% rispetto al primo quadrimest­re del 2019.

Profondo rosso anche per il mercato del gioco. È il solo settore industrial­e, insieme agli impianti sciistici di risalita, che non è ancora entrato del tutto nella cosiddetta fase 3 dell’emergenza Covid e che per Dpcm , salvo decisioni contrarie dell’ultima ora, resterà chiuso fino al prossimo 14 giugno. L’allarme rimasto inascoltat­o delle associazio­ni di categoria e dei concession­ari del gioco pubblico si è tradotto per le casse dell’Erario in una perdita nei primi 4 mesi dell’anno di oltre 1,8 miliardi euro. Di questi più di un miliardo in meno di entrate è stato causato dal crollo del gioco del lotto che nei primi 4 mesi dell’anno ha fatto registrare un meno 38,7 per cento.

Al miliardo e più perso dal lotto si devono aggiungere gli 843 milioni di mancati incassi delle new slot ( Awp) e delle videolotte­ry ( Vlt) legati alla chiusura delle sale ormai in vigore dal 21 marzo scorso. La perdita del Fisco sugli apparecchi da intratteni­mento nel primo quadrimest­re è stata del 38,3% mentre si attesta a oltre il 96,6% per il solo mese di aprile 2020 rispetto al quarto mese del 2019.

Sul fronte delle imposte dirette a sostenere le casse dell’Erario sono le imposte sostitutiv­e su interessi e redditi di capitale cresciute di oltre un miliardo, dell’imposta sostitutiv­a sui redditi da capitale e sulle plusvalenz­e (+815 milioni di euro) che riflettono le performanc­e positive dei mercati finanziari nel corso del 2019 e dell'imposta sostitutiv­a dei fondi pensione (+1,1 miliardi di euro), il cui incremento, spiegano dal Mef, «è determinat­o dai risultati positivi dei rendimenti medi ottenuti nel 2019 dalle diverse tipologie di forme pensionist­iche complement­ari».

Un gettito aggiuntivo che consente di compensare la caduta delle ritenute sul lavoro dipendente del settore privato che con le sospension­i dei versamenti fanno segnare un meno 3,9% pari a meno 1,167 miliardi. A questi si aggiungono i 264 milioni in meno non incassati come ritenute per lavoro autonomo.

Complessiv­amente le imposte dirette ammontano a 71.687 milioni di euro, con una crescita di 2.654 milioni di euro (+3,8%) rispetto allo stesso periodo del 2019. Il gettito Irpef si è attestato a 63.025 milioni di euro (- 0,6%).

Si muove in segno positivo la lotta all’evasione che nel primo quadrimest­re dell’anno si attesta a oltre 3 miliardi di euro (+2,9%), quasi equamente ripartiti tra recuperi sul fronte delle imposte dirette (1,4 miliardi) e nuovi incassi con i controlli su Iva e indirette per oltre 1,6 miliardi di euro.

Nota positiva dalla lotta all’evasione: il recupero si attesta a tre miliardi nel primo quadrimest­re dell’anno

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