Bagnai: sì al maxi piano per la sanità, ma senza Mes
È un fondo per Paesi che non hanno accesso al mercato, un’ammissione di debolezza
«Il Mes è così conveniente che la Grecia proprio in queste ore ha ribadito che non se ne servirà. Questo certo non significa che siamo contrari a un maxi piano per la sanità italiana». Così spiega la posizione della Lega il suo responsabile economico, Alberto Bagnai.
« No, non abbiamo cambiato idea: il Mes è così tanto conveniente che la Grecia proprio in queste ore ha ribadito che non se ne servirà. Questo certo non significa che siamo contrari a un maxi piano per la sanità italiana. Tutt’altro! Anzi ci fa piacere che il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, sia pronto a sostenerlo visto che il suo partito per anni è stato tra i principali protagonisti della politica di austerità». Le stoccate Alberto Bagnai è solito affondarle con tono flemmatico. Il senatore - a cui recentemente Matteo Salvini ha affidato la guida del dipartimento economico della Lega - non ha dubbi sulla «pericolosità» di un eventuale ricorso al fondo del Meccanismo europeo di stabilità: «Molto meglio ricorrere al mercato » .
Con tassi di interesse più alti? Perché?
I tassi sono comunque molto bassi mentre il rischio troika non è stato tolto dai Trattati. La verità è che il Governo, come ha evidenziato anche il Financial times pur senza fare un riferimento esplicito, continua a muoversi troppo lentamente anche sui mercati nonostante la forte liquidità che si è manifestata anche di recente. E lo dimostra proprio l’azione sostenuta della Bce di Christine Lagarde. Un intervento, quello dell’Istituto di Francoforte, che rende ancor più evidente l’assurdità di ricorrere al Mes.
Vuol dire che basta l’ombrello della Bce?
Certo e dovremmo approfittarne. Altro che Mes. Faccio solo presente che, se accendessimo un prestito, il fondo diventerebbe un creditore privilegiato e quindi tutti gli altri creditori, a partire dai risparmiatori, diventerebbero creditori subordinati, e quindi chiederebbero interessi più alti. Parliamo chiaramente: il Mes è uno strumento per Paesi che non hanno accesso al mercato, un’ammissione di debolezza ed è per questo stigma che la
Grecia ha detto No.
Sono migliaia gli emendamenti presentati al decreto Rilancio: quali sono i punti fermi della Lega? Qui l’unico punto fermo è che siamo di fronte al decreto più lungo della storia repubblicana e forse della storia dall’unità d’Italia: i re erano meno prolissi. È diventato un altro decreto omnibus, inzeppato di commi che spaziano sulle materie più diverse rendendone impossibile un esame compiuto nel merito. La ragione è la litigiosità interna al Governo e nella maggioranza. Di fatto hanno deciso di annullare il contributo del Parlamento anche perché, come già avvenuto, il via libera arriverà solo con la fiducia. In ogni caso il punto non è solo cosa si fa ma in che tempi perché più saremo lenti nel tornare a crescere tanto più velocemente il nostro debito aumenterà. Per questo fin dall’inizio avevamo chiesto coraggio al Governo. Invece stiamo andando avanti a piccoli passi. In questo modo gli ammortizzatori sociali assorbono gran parte delle risorse e le imprese sono lasciate sole, aiutate solo a indebitarsi per pagare le tasse!
Lo voterete il prossimo scostamento?
Non sono io a decidere. Abbiamo finora mantenuto un atteggiamento responsabile ma adesso chiedo: è responsabile affidarsi a degli irresponsabili?