Dalla Bce luce verde all’offerta Intesa-Ubi
Ca’ de Sass ribadisce: offerta valida con adesioni ad almeno il 50% più uno Ora l’esame Antitrust, Ivass e Consob: l’Ops partirà non prima di settembre
Intesa Sanpaolo ha ricevuto dalla Banca centrale europea l’autorizzazione preventiva all’acquisizione diretta di una partecipazione di controllo, pari almeno al 50% del capitale più un’azione, in Ubi Banca. Via libera anche all’acquisizione indiretta di una partecipazione di controllo in IW Bank.
In una nota, Intesa Sanpaolo comunica di non ritenere, pur non disponendo tuttora di informazioni in merito ai possibili effetti pregiudizievoli della pandemia da Covid su Ubi Banca, che «ragionevolmente dalla pandemia non derivino effetti tali da modificare negativamente l’attività di Ubi Banca » .
Intesa Sanpaolo ottiene il via libera della Bce all’acquisizione della maggioranza di Ubi. E, nel contempo, chiarisce che non includerà la pandemia e i suoi effetti tra le condizioni di efficacia dell’Ops sull’ex popolare: una mossa, questa, con cui Ca’ de Sass punta a far decadere le contestazioni di Ubi sul tema della Mac e a smontare la tesi all’origine del conseguente ricorso presentato al Tribunale di Milano.
Come da attese, Francoforte ieri ha dato dunque l’autorizzazione preventiva all’acquisizione diretta di una partecipazione di controllo - pari almeno al 50% del capitale più un’azione - in Ubi Banca, nonché per l’acquisizione indiretta di una partecipazione di controllo in Iw Bank. La benedizione della Bce, che inevtabilmente scoraggerà eventuali intenzioni di contro-offerte, è un importante punto a favore per la banca guidata da Carlo Messina. Soprattutto dopo che nei giorni scorsi Ubi, i cui grandi soci si dicono contrari all’offerta, ha presentato un ricorso al Tribunale di Milano
per chiedere la verifica dell’efficacia dell’Ops, nella convinzione che la mancata rinuncia da parte di Intesa alla condizione Mac - attivata dal Covid-19 - l’abbia fatta decadere. Secondo la tesi di Ubi, cessando gli effetti della comunicazione dell’Ops, sarebbe venuta meno anche la passivity rule in capo a Ubi Banca, che impedisce di mettere in atto azioni per difendersi da scalate o operazioni ostili. Un tema, quello della Mac, su cui Intesa è intervenuta ieri con una nota, specificando di fatto che la pandemia e i suoi effetti non saranno inclusi tra le condizioni di efficacia dell’Ops. «A seguito dell’autorizzazione ricevuta da parte della Bce», la banca guidata da Carlo Messina - pur «non disponendo tuttora di informazioni in merito ai possibili effetti pregiudizievoli» della pandemia su Ubi Banca, che «ragionevolmente dalla pandemia non derivino effetti tali da modificare negativamente l’attività di Ubi Banca e/o la situazione finanziaria, patrimoniale, economica o reddituale sua e/o delle società del gruppo Ubi» - «non includerà tra le condizioni di efficacia dell’Offerta la pandemia da Covid-19 e i suoi effetti».
Nella comunicazione, Intesa specifica inoltre che il disco verde di Francoforte è arrivato a valle della presentazione alla stessa Authority «delle idonee informazioni a supporto della validità degli obiettivi strategici dell’operazione». Tra questi in particolare, «l’incremento della massa critica» e il «contestuale raggiungimento di una maggiore capillarità in mercati geografici precedentemente meno presidiati». Ma anche la generazione di sinergie di ricavo «grazie all’efficientamento derivante dall’integrazione delle fabbriche di prodotto nei segmenti di business ad alto valore aggiunto, in particolare wealth management & protection». Punto messo in rilievo da Intesa è inoltre quello «dell’accelerazione del de-risking degli attivi di Ubi Banca senza oneri per gli azionisti», con l’aumento del «grado di copertura dei crediti deteriorati ai livelli di Intesa Sanpaolo e riducendo i crediti unlikely to pay e in sofferenza».
Smarcato il capitolo Bce, ora si guarda alle prossime tappe del duello tra le due banche. A partire dal verdetto Antitrust, che ha aperto un procedimento per verificare i limiti alle concentrazioni. L’analisi dell’Authority, che convocherà per metà luglio tutti i soggetti coinvolti, è destinata a spostare a settembre l’avvio dell’Ops.