Il Sole 24 Ore vince al Tar Articoli non riproducibili senza autorizzazione
Vittoria al Tar per Il Sole 24 Ore contro la società di rassegne stampa L’Eco della Stampa. Il Tar del Lazio ha respinto la domanda cautelare della società di media monitoring che chiedeva di sospendere l’efficacia della delibera 169/29/CONS con cui Agcom è intervenuta contro di lei lo scorso 5 maggio. Con quella delibera, infatti, l’Autorità ha ordinato a L’Eco della Stampa di rimuovere dal proprio servizio stampa e dai propri archivi, in quanto in violazione del diritto d’autore, gli articoli del Sole 24 Ore con l’indicazione della “Riproduzione riservata”.
Pollice verso, quindi, della sezione Terza ter del Tar del Lazio a questo big delle rassegne stampa da 17,9 milioni di euro di ricavi a fine 2018 (ultimo bilancio disponibile); 2,6 milioni di utile; oltre 4mila clienti dichiarati sul proprio sito. Insieme con Data Stampa vale circa l’80% del mercato.
«Questa ordinanza è solo una tappa, ma speriamo che le chiare parole del Tar Lazio, che ha confermato la lucida motivazione della delibera Agcom, sfatino la credenza secondo cui gli operatori di rassegne stampa potrebbero usare a piacimento e gratuitamente gli articoli di giornale. Alcuni operatori citano insistentemente una sentenza del Tribunale di Roma, ma omettono sempre di ricordare che nel grado successivo di giudizio la Corte di Appello ha ribadito che la libera riproducibilità non riguarda gli articoli a riproduzione riservata. Soprattutto, si dimentica l’insegnamento della Corte di Cassazione, richiamato invece da Agcom e dal Tar, che ha stabilito in maniera cristallina che gli articoli a riproduzione riservata non possono essere inseriti nelle rassegne stampa senza il consenso dell’editore» commenta Ernesto Apa, avvocato dello studio Portolano Cavallo che insieme con lo studio Clarizia assiste Il Sole 24 Ore.
Il cammino non è concluso: L'Eco della Stampa farà appello al Consiglio di Stato e comunque seguirà il giudizio di merito. Tuttavia la pronuncia del Tar, pur se riferita a una domanda cautelare, sembra essersi spinta molto avanti anche nel merito. «La domanda cautelare non appare assistita da sufficienti profili che inducono a prevedere un esito favorevole del ricorso», si legge ad esempio in uno specifico passaggio. Nelle 5 pagine di ordinanza sono poi segnalate nero su bianco la conformità sia alla giurisprudenza nazionale sia a quella comunitaria elencando, inoltre, le pronunce a oggi intervenute sul tema.
Soddisfazione è stata espressa anche dalla Federazione degli editori (Fieg) intervenuta nel procedimento a sostegno di Agcom. «Gli editori associati alla Fieg proseguiranno a tutelare in tutte le sedi opportune i loro contenuti, contro ogni forma di illecito utilizzo e sfruttamento». Altri editori, singolarmente o tramite la Federazione, sarebbero ora pronti a rivolgersi all’Agcom per avviare lo stesso iter.
Respinta la domanda cautelare de « L’Eco della Stampa » contro la delibera dell’Agcom