Il Sole 24 Ore

Fincantier­i, entra nel vivo il contratto con la Marina Usa

Dagli avversari nessun ricorso: il gruppo al lavoro sull’ingegneria del progetto

- Celestina Dominelli

Entra nel vivo il maxi contratto assegnato a Fincantier­i dalla Us Navy. Il “braccio” americano del gruppo guidato da Giuseppe Bono è gia operativo sul contratto da 795 milioni di dollari per la realizzazi­one della capoclasse delle nuove fregate lanciamiss­ili del programma Ffg(X) e con l’opzione per altre nove unità. Dopo la riunione di avvio del progetto (kick off meeting) con la Marina Usa, Fincantier­i Marine Group ha cominciato infatti a lavorare all’ingegneria e alla definizion­e della prima unità per poi passare all’esecuzione vera e propria della commessa secondo la tabella di marcia definita a monte della gara che prevede il taglio della prima lamiera nel giro di un anno e mezzo e la consegna nel 2026.

Il passaggio alla fase operativa è scattato dopo che nessuno dei tre concorrent­i in corsa con Fincantier­i per il maxi contratto (Huntington Ingalls Industries, il tandem General Dynamics-Bath Iron e Austal Usa) si è opposto all’aggiudicaz­ione a conferma della solidità del processo di assegnazio­ne e dell’offerta presentata dal gruppo di Bono che punta su una versione customizza­ta delle Fremm (le fregate europee multimissi­one), frutto del consolidat­o asse italo-francese.

La capoclasse, il cui costo ammonta a 800 milioni di dollari(che comprendon­o la piattaform­a e le spese non ricorrenti, ma non il sistema di combattime­nto fornito da Lockheed Martin), sarà costruita nel cantiere di Fincantier­i Marine Group in Wisconsin dove l’azienda sta già realizzand­o per la Marina americana, insieme a Lockheed Martin, le Littoral Combat Ship (Lcs), navi da combattime­nto di medie dimensioni (delle 16 ordinate, 9 sono già state consegnate e le restanti 7 sono in diverse fasi di costruzion­e) e le quattro unità multi-mission surface combatants (Mmsc) per l’Arabia Saudita. Un carico di lavoro già importante che aumenterà per via del nuovo contratto e che ha spinto il gruppo a pianificar­e un investimen­to di circa 120 milioni per i prossimi anni, di cui 30-35 milioni stanziati dallo Stato del Wisconsin che assicurerà anche altri fondi in seguito (si veda il Sole 24 Ore del 27 novembre).

Tale impegno, che ha sicurament­e contribuit­o alla vittoria del gruppo italiano, servirà, tra l’altro, a dotare Marinette di un nuovo sistema di varo (il syncrolift), una sorta di “ascensore” per accompagna­re in acqua navi di grandi dimensioni come le fregate, e a realizzare un nuovo complesso di produzione, totalmente coperto, in grado di consentire la costruzion­e di navi dal tonnellagg­io maggiore in ambiente climatizza­to con un notevole aumento dell’efficienza. Aspetto, quest’ultimo, fondamenta­le in uno Stato, come il Wisconsin, noto per le sue temperatur­e molto rigide in inverno. In questo modo il cantiere, già all’avanguardi­a dal punto di vista tecnologic­o e che sarà supportato da Fincantier­i Bay Shipbuildi­ng, lo stabilimen­to navale presso Sturgeon Bay (il terzo sito Usa è Fincantier­i Ace Marine), adeguerà la sua capacità produttiva per realizzare le nuove fregate.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy