La cantina è nel cloud: anche così si sfida la crisi
L’anno 2020 era iniziato con ottime prospettive di crescita per The Winesider, la foodtech company operativa dal 2017 che aiuta i ristoratori a gestire in modo efficiente e senza sprechi di risorse la propria cantina. Un fatturato quintuplicato in tre anni ( da 300mila a 1 milione e mezzo di euro), un aumento di capitale da 2 milioni chiuso a gennaio con il fondo Ligurcapital e investitori privati e lo sbarco a Londra come primo passo del percorso di internazionalizzazione. Poi è arrivato il lockdown e, con la serrata dei ristoranti, la battuta d’arresto per il business.
Nessun brindisi, nessuna bottiglia stappata nei locali di tutta Italia dal 9 marzo. La lenta riapertura di queste settimane ha però creato delle nuove opportunità, commenta dalla sede di Genova Giacomo Miscioscia, co- founder con il padre della startup tenuta a battesimo dal Politecnico di Torino: « Offriamo ai ristoratori un pacchetto triennale in esclusiva che comprende un software gestionale e una fornitura in conto vendita di vino ( nel catalogo 1.300 etichette provenienti da 160 cantine italiane e francesi) che si paga solo quando la bottiglia viene consumata. Un servizio di supporto a 360 gradi delle wine operation che era utile prima del Covid-19 e ora appare fondamentale nella fase della ripartenza poichè permette di modulare, a seconda delle necessità e della disponibilità finanziaria, la propria carta. Riorganizzare la propria cantina costa almeno 20mila euro e con l’inattività prolungata per molti ristoratori è una spesa inaffrontabile » .
Nel pacchetto della startup è compresa anche la consulenza fornita da un team di esperti per la creazione di una rosa di bottiglie che si abbini ai piatti e la formazione del personale in sala, anch’essa adesso riconvertita con la formula a distanza, attraverso webinar. Agli iscritti bastano dunque un’app e un tablet per gestire insieme rifornimento, fatturazione e disponibilità delle bottiglie da far visionare alla clientela. Tra un paio di settimane, spiega Miscioscia, «sarà disponibile il menù digitale, con lista di vini e cocktail, accessibile dallo smartphone con un Qr Code » . Ad oggi sono 130, tra ristoranti e hotel ( lo hanno scelto tra gli altri alcuni chef stellati) gli esercizi che hanno già acquistato il primo e unico in Italia ecommerce as a service per l’horeca. The Winesider fornisce al gestore, in tempo reale, anche i dati relativi alle vendite e alla rotazione dei prodotti contribuendo ad aumentare la marginalità, e ha appena inaugurato un altro servizio per aiutare il settore della ristorazione.
Per supportare i partner è stata creata una piattaforma e-commerce dove i clienti finali possono acquistare la bottiglia degustata al tavolo con un 5% di sconto, grazie a un codice. « Lo stesso sconto viene riconosciuto contemporaneamente anche al ristoratore. Un incentivo per brindare insieme alla fine della quarantena » , commenta il ceo.
Winesider aiuta i ristoratori a gestire senza sprechi i consumi di vino