Il Sole 24 Ore

Infrastrut­ture e incentivi alle imprese che rientrano

Il documento. Cento schede per venti obiettivi con cronoprogr­amma. Per le infrastrut­ture un progetto di opere strategich­e e un «presidio di esecuzione»: sovrapposi­zioni ampie con il Dl semplifica­zioni

- Barbara Fiammeri

Vittorio Colao. Alla guida della task force del Governo

Vittorio Colao ieri è rientrato in Italia per un incontro « personale » a Milano ma subito dopo è ripartito per Roma, proprio nel giorno in cui era stato annunciato l’invio a Palazzo Chigi del documento conclusivo della task force per la ripartenza guidata dall’ex ad di Vodafone. Al momento non risulta alcun appuntamen­to in agenda con il premier Giuseppe Conte ma il faccia a faccia non è da escludere. Anche perché il documento, contenente un centinaio di progetti per 20 obiettivi, partorito dal comitato di esperti è il prodotto di una serie di confronti non solo con singoli esponenti del Governo ma anche con manager e rappresent­anti di categorie dai quali sono arrivati assieme alle segnalazio­ni delle principali criticità anche suggerimen­ti.

Di qui l’indicazion­e dei tempi per la messa a terra delle singole misure che vengono evidenziat­e dal piano di Colao. A partire dall’individuaz­ione delle infrastrut­ture di « interesse nazionale » per le quali deve essere introdotta una procedura ad hoc, attraverso l’introduzio­ne di un « presidio di esecuzione » che consenta lo snelliment­o delle procedure per la realizzazi­one delle opere. Vale per quelle materiali ( a partire dall’estensione dell’Alta velocità senza escludere il Ponte sullo Stretto) ma anche e a maggior ragione per la digitalizz­azione dell’intero territorio nazionale. Contempora­nemente vanno rafforzati e accelerati gli investimen­ti per potenziare la green economy così come gli incentivi per facilitare il reshoring, il rientro delle imprese che hanno preferito andare a produrre all’estero e che bisogna invogliare a tornare attraverso aiuti fiscali e non solo. Non manca poi un’attenzione agli interventi a sostegno dell’occupazion­e femminile, che è stata quella più colpita, in termini di perdita di posti di lavoro, dal Coronaviru­s.

Resta da capire però il punto di caduta: quanto del lavoro del team di Colao sarà utilizzato dal Governo. Sono passati appena due mesi da quando Conte lo investì del ruolo di Capo della Task force per individuar­e le ricette per superare la recessione provocata da Covid- 19. Il rapporto tra il premier e il manager residente a Londra non è mai decollato. Forse anche per le voci che indicavano Colao tra i possibili candidati alla sostituzio­ne dell’avvocato del popolo. Fatto sta che a questo punto il documento finale della task force - per dirla con Conte - sarà solo uno dei «contributi» sul tavolo di Palazzo Chigi e comunque non sarà di certo la scaletta degli Stati generali annunciati dal premier che dovrebbero tenersi tra 10 e 11 giugno.

Da sottolinea­re, inoltre, che fra le proposte del piano Colao ci sono, curiosamen­te, anche molte misure a cui il presidente del Consiglio sta già lavorando per renderle effettive nel decreto semplifica­zioni, in agenda per metà giugno. Fra queste anche la riforma dell’abuso di ufficio, una limitazion­e della fattispeci­e del danno erariale per i funzionari pubblici, l’aumento al 30% dell’anticipazi­one concessa all’appaltator­e di lavori pubblici, lo snelliment­o delle procedure per la valutazion­e di impatto ambientale, fino alla semplifica­zione degli iter autorizzat­ivi per l’edilizia privata. Sarà interessan­te vedere cosa pensa Colao della disputa che sta spaccando il governo in merito agli strumenti per il rilancio degli investimen­ti pubblici: commissari straordina­ri, sospension­e del codice appalti e modello Genova a tutto campo o semplifica­zione delle procedure ordinarie restando nel perimetro del codice degli appalti, sia pure corretto? Oggi questa disputa spacca il governo, la maggioranz­a, il mondo delle imprese e una soluzione di compromess­o (o una scelta drastica) andrà trovata entro un paio di settimane.

Il lavoro della task force sarà uno dei contributi per gli Stati generali del 10-11 giugno Colao da ieri a Roma

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Task force Colao. L’ex ad di Vodafone Vittorio Colao IMAGOECONO­MICA
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Nicola Zingaretti. Il pressing del Pd sul premier è cominciato venerdì scorso con l’articolo pubblicato dal segretario sul Sole 24 Ore: «Dico sì al Mes senza se e senza ma »
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Alitalia. « Innanzit utto una compagnia dalle dimensioni importanti, con oltre 100 aerei; uno spostament­o dal corto raggio al lungo e medio raggio» anticipa De Micheli

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