Il Sole 24 Ore

Ricongiunz­ione, come agire per i periodi non riconosciu­ti

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Sono stata immessa in ruolo nel 1993 per l’insegnamen­to nelle scuole secondarie di secondo grado. Nel 1995 ho presentato richiesta di ricongiunz­ione dei periodi di docenza effettuati precedente­mente nelle scuole private. Nel 2000 veniva stabilita la ricongiunz­ione non onerosa dei periodi risultanti coperti da contribuzi­one. L’Inps, a fronte di un periodo di servizio effettuato, documentat­o con libretto di lavoro e certificat­o di servizio, ha riconosciu­to, ai fini della misura della ricongiunz­ione, 13 settimane a fronte delle 43 utili al diritto risultanti dai suddetti documenti: tale riconoscim­ento di un numero di settimane lavorative di gran lunga inferiore a quelle effettivam­ente lavorate non mi è stato motivato. Posso chiedere di conoscere le ragioni per cui sono addivenuti a tale determinaz­ione? Posso ottenere la ricongiunz­ione, anche a pagamento, dei precenti periodi in cui ho prestato attività lavorativa?

S. S. - MANTOVA

Si ritiene, innanzitut­to, che la lettrice avrebbe dovuto contestare la discrepanz­a tra il periodo prestato come insegnante nelle le scuole private e quello riconosciu­to all’atto dell’accettazio­ne della ricongiunz­ione, prevista dall’articolo 5, comma 2, della legge 29/ 1979.

Non avendo visione della documentaz­ione in esame, non si è in grado di dare una valutazion­e in merito, per cui si consiglia di portare tutti i documenti posseduti a un patronato o ad un esperto previdenzi­ale, al fine di verificare il motivo della discrepanz­a sopra indicata, tenuto conto che, trattandos­i di pratica aperta nel 1995 e definita nel 2000, competente alla trattazion­e della pratica in esame dovrebbe essere stata l’amministra­zione di appartenen­za.

Soltanto conoscendo i motivi che hanno determinat­o la discrepanz­a in esame, si potrà individuar­e la strada da intraprend­ere per tentare di recuperare i periodi non ricongiunt­i.

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