Fissati tutti gli standard minimi da garantire
Gli ascensori installati in un edificio residenziale devono rispettare determinati standard in termini di dimensioni minime. Per quanto riguarda il vano dell’impianto, occorre distinguere tra edifici vecchi già esistenti ed edifici nuovi. In questi ultimi, la cabina deve essere di almeno 1,30 metri di profondità e 0,95 metri di larghezza, la porta con luce netta minima di 0,80 metri posta sul lato corto, la piattaforma minima di distribuzione anteriormente alla porta della cabina di 1,50 × 1,50 metri. In caso di adeguamento degli edifici esistenti, il Dm 236/1989 dispone che qualora non sia possibile l’installazione di cabine di dimensioni superiori, l’ascensore può avere le seguenti caratteristiche: cabina di dimensioni minime di 1,20 metri di profondità e 0,80 metri di larghezza; porta con luce netta minima di 0,75 metri posta sul lato corto; piattaforma minima di distribuzione anteriormente alla porta della cabina di 1,40 x 1,40 metri. In ogni caso, le porte di cabina e di piano devono essere a scorrimento automatico o, nel caso di adeguamento, ad anta incernierata purché dotata di un sistema per l’apertura automatica. Le porte automatiche devono rimanere aperte per almeno 8 secondi e il tempo di chiusura non può essere inferiore a 4 secondi. Inoltre, l’arresto ai piani deve avvenire con autolivellamento (tolleranza massima di 2 centimetri). Regole anche sull’altezza della bottoniera interna ed esterna, con i pulsanti che vanno posizionati a una altezza massima compresa tra 1,10 e 1,40 metri. Gli stessi devono avere la numerazione in rilievo e le scritte con traduzione in Braille. L’arrivo al piano deve essere segnalato con un avviso