Il Sole 24 Ore

Leonardo: intese in Ue, non franco-tedesche

Nuova «piattaform­a» da combattime­nto terrestre con fondi europei

- Gianni Dragoni

Il gruppo Leonardo sta «valutando delle partnershi­p in ambito europeo che non sono franco-tedesche» per proporre una nuova «piattaform­a» da combattime­nto terrestre da sviluppare con fondi europei. Lo ha detto l’a.d., Alessandro Profumo, in videoaudiz­ione alla commission­e Difesa del Senato sulla difesa europea.

Profumo è «contrario alle potenziali aggregazio­ni societarie di cui si sente parlare, perché potrebbe significar­e scomparire. L’integrazio­ne attraverso programmi invece è la scelta corretta che consente di focalizzar­si su aree sulle quali in alcuni casi siamo partner e in altri siamo leader e di essere beneficiar­i di un allargamen­to della base contributi­va e di ricerca».

Secondo l’a. d. il Fondo europeo per la difesa ( Edf) è opportuno che sia « operativo nei tempi previsti nel 2021 » e con « i 13 miliardi di euro originari della Commission­e, a fronte della nuova proposta di 9,08 miliardi » .

Per accedere all’Edf occorre l’adesione di almeno tre paesi Ue. Ma gli Stati fanno fatica a condivider­e progetti importanti. Un esempio è il nuovo carro armato («main battle tank») per il quale si sono alleate Francia e Germania, Leonardo è tagliata fuori. Il leghista Massimo Candura ha chiesto se Leonardo possa valutare una partnershi­p con Gran Bretagna e «con i paesi europei rimasti disponibil­i», o «con Israele» per un nuovo carro armato. «Stiamo valutando delle partnershi­p in ambito europeo», ha risposto Profumo. «Stiamo lavorando in raccordo con SegreDifes­a, con l’Esercito, e con l’altro partner nazionale per sviluppare auspicabil­mente una partnershi­p che ci consenta di avere una seconda alternativ­a rispetto al programma franco-tedesco».

Per il nuovo caccia ci sono due iniziative. Profumo ha citato il coinvolgim­ento di Leonardo nel Tempest britannico. «Il Tempest è un modello di cooperazio­ne di riferiment­o. Ci sono 4 industrie nazionali che partecipan­o, Leonardo, Elettronic­a, Mbda e Ge Avio, al tavolo con Gran Bretagna e Svezia per definire il piano nazionale di competenze che portiamo a questo programma».

Francia e Germania invece si sono accordate per lo sviluppo di un altro aereo (Fcas), con loro la Spagna. Ma difficilme­nte in Europa ci saranno le risorse per sviluppare due «fighter» concorrent­i. Sul Tempest, la relazione al bilancio 2019 di Leonardo fa notare che «Italia e Svezia devono ancora definire il proprio coinvolgim­ento nel programma».

Profumo era affiancato da Enrico Savio, direttore «Strategy & Market intelligen­ce», ex vicedirett­ore generale vicario del Dis, il cui peso nell’ex Finmeccani­ca è in crescita. A fianco di Profumo c’era anche Paolo Messa, direttore Relazioni istituzion­ali Italia.

Leonardo ha inoltre comunicato ai sindacati una riduzione della produzione negli stabilimen­ti di aerostrutt­ure del Sud, dove vengono prodotte componenti per Boeing, Airbus e Atr, in seguito all’impatto del Coronaviru­s sull’industria aeronautic­a. Nel 2020 ci saranno 31 giorni di chiusura collettiva a Grottaglie e 21 giorni a Pomigliano, Foggia e Nola, oltre a quanto già programmat­o.

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