Sanità privata, arriva l’aumento di 154 euro
Scongiurato lo sciopero Il contratto riguarda 100mila addetti Landini (Cgil): equiparati diritti e retribuzioni di pubblico e privato
Per i 100mila addetti della sanità privata arriva un aumento medio di 154 euro mensili e una una tantum di mille euro. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno infatti raggiunto con le due associazioni datoriali, Aris (Associazione italiana ospedalità privata) e Aiop (Associazione religiosa istituti socio-sanitari), l’accordo preliminare per il rinnovo del contratto collettivo nazionale. Adesso toccherà alle assemblee dei lavoratori approvarlo. L’accordo acquisisce ancora più rilevanza oggi, nell’era Covid-19, che ha visto e vede tutto il personale sanitario sotto pressione. Di questo c’è traccia in almeno due elementi. Il primo riguarda il riposo giornaliero: l’intesa prevede infatti che saranno garantite le 11 ore di riposo consecutive senza deroghe. La prestazione massima dell’orario giornaliero non può superare le 12 ore. Inoltre, per la prima volta, viene inserito in un contratto nazionale un articolo che affronta il contrasto alle aggressioni al personale.
Al di là di questo, va detto che la preintesa raggiunta evita lo sciopero annunciato per il 18 giugno e restituisce agli addetti due risultati. Il primo è il recupero del potere d’acquisto e l’aggiornamento dell’articolato, visto che erano 14 anni che era atteso il rinnovo. Il secondo è invece la parificazione tabellare pubblico privato. «Finalmente queste lavoratrici e questi lavoratori avranno stesso salario e stessi diritti, a parità di lavoro, dei colleghi del pubblico. Una grande conquista», dice il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Annamaria Furlan della Cisl parla di «sottoscrizione importante perché, dopo 14 anni di attesa, abbiamo sanato un’ingiustizia. Parliamo di donne e uomini che si sono distinti, al pari dei colleghi del pubblico, nella gestione dell’emergenza Covid-19». Per Carmelo Barbagallo della Uil «si è sbloccata una vicenda per la quale abbiamo lottato anni insieme a migliaia di addetti». Stefano Bonaccini, in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, aggiunge che le Regioni «da subito hanno compreso le esigenze dei lavoratori, si sono impegnate in un confronto franco con sindacati e associazioni datoriali ed hanno assicurato la copertura finanziaria del 50% del costo complessivo del rinnovo».
Nel dettaglio, l’aumento contrattuale per il livello medio di riferimento di 154 euro mensili sarà corrisposto a partire dal 1° luglio. Per coprire la fase di vacanza contrattuale le parti hanno stabilito una una tantum di 1.000 euro per tutti i lavoratori: sarà esentasse e sarà erogata in due tranche. Sul versante più normativo è stato condiviso di ampliare i diritti dei permessi retribuiti, rendendo più esigibili le giornate, comprese le 12 ore annue per visite mediche ed esami diagnostici. Per la malattia, invece, è stato separato il comporto della malattia da quello dell'infortunio, sono stati esclusi dal comporto i giorni per le terapie salvavita e i giorni successivi di assenza dal lavoro dovuti agli effetti collaterali. Sulle ferie, invece, l’accordo prevede che siano garantiti 15 giorni consecutivi, nel periodo estivo, dal 15 giugno al 15 settembre. Dal momento che questa emergenza ha fatto emergere situazioni di difficoltà personale dovute allo stop delle scuole e di molti servizi, e quindi all’aumento dei carichi familiari, le parti hanno condiviso l’introduzione delle ferie solidali per situazioni di difficoltà personale. Per l’acquisizione dei crediti Ecm (educazione continua in medicina), è stato costituito un fondo a carico delle aziende che servirà per garantire formazione e aggiornamento professionale. Inoltre nell’orario di lavoro saranno compresi e garantiti 14 minuti per la vestizione. Nel contratto, infine, ha trovato posto una riflessione sull’occupazione con l’inserimento di una clausola di stabilizzazione per i lavoratori a tempo determinato.