Prima i campioni o il mercato? L’Autorità resta a metà del guado
Con il Covid nuove priorità ma regole ancora vecchie Il caso Fincantieri-Stx
Quando a inizio gennaio su sollecitazione delle autorità nazionali di Francia e Germania, l’Antitrust europeo decise di aprire un’indagine approfondita sulla fusione tra Fincantieri e Chantiers de l’Atlantique, la vicepresidente della Commissione e responsabile della concorrenza, Margrethe Vestager, spiegò che uno dei motivi era il rischio di ridurre la concorrenza nel mercato delle navi da crociera. Poche settimane dopo il Covid-19 ha letteralmente spazzato via questo mercato. Non si sa ancora fino a quando. Due giorni fa la Vestager ha detto che l’esame della fusione potrebbe richiedere ancora più tempo. Non a caso i termini erano stati sospesi a metà marzo per le difficoltà di tutte le parti in causa a rispettare le scadenze ma anche per l’oggettiva difficoltà di capire le ricadute su un mercato completamente sconvolto.
Basta questo esempio (ma non è molto diverso da quello del settore auto) per capire le acque agitate in cui sta navigando la Dg Concorrenza, uno dei pochi soggetti comunitari titolare di un potere sovranazionale vero e che già un anno e mezzo fa, dopo la bocciatura della fusione tra Alstom e Siemens, aveva avviato una profonda riflessione sulle regole, davanti all’esigenza di salvaguardare il mercato interno senza impedire all’industria Ue di dotarsi di campioni in grado di competere sui mercati globali. Ciò metteva in discussione la definizione di “mercato rilevante”. L’avvio del mandato von der Leyen è stata l’occasione per dare concretezza a questo lavoro e nelle scorse settimane sono state lanciate più consultazioni su diversi fronti. L’ultima è di dieci giorni fa e riguarda un nuovo strumento che dovrebbe consentire alla Commissione di intervenire in modo rapido e senza aprire procedure d’infrazione ma con una sorta di “constatazione amichevole”, soprattutto nei settori più innovativi e a crescita molto rapida. Qualche settimana prima era stata la volta dei regolamenti di esenzione per gli accordi di mercato sia tra concorrenti che di filiera. Per evitare che imprese europee, indebolite dalla crisi, finiscano sotto il controllo di capitali extra-Ue è stato lanciato un fondo la ricapitalizzazione, mentre la prossima settimana, salvo intoppi, la Commissione dovrebbe pubblicare il libro bianco sui sussidi dei Paesi terzi alle proprie imprese che operano nel mercato Ue, partecipando alle gare e accedendo ai fondi europei e in definitiva falsando la concorrenza.
Con una metafora, siamo davanti ad un enorme cantiere aperto su un’autostrada in pieno esodo estivo: mentre si discutono le nuove regole, bisogna continuare a decidere i casi aperti con le regole ancora in vigore. Un compito arduo, in un contesto di mercato che, per alcuni settori, è destinato a cambiare in modo duraturo.