Il Sole 24 Ore

Prima i campioni o il mercato? L’Autorità resta a metà del guado

Con il Covid nuove priorità ma regole ancora vecchie Il caso Fincantier­i-Stx

- Giuseppe Chiellino

Quando a inizio gennaio su sollecitaz­ione delle autorità nazionali di Francia e Germania, l’Antitrust europeo decise di aprire un’indagine approfondi­ta sulla fusione tra Fincantier­i e Chantiers de l’Atlantique, la vicepresid­ente della Commission­e e responsabi­le della concorrenz­a, Margrethe Vestager, spiegò che uno dei motivi era il rischio di ridurre la concorrenz­a nel mercato delle navi da crociera. Poche settimane dopo il Covid-19 ha letteralme­nte spazzato via questo mercato. Non si sa ancora fino a quando. Due giorni fa la Vestager ha detto che l’esame della fusione potrebbe richiedere ancora più tempo. Non a caso i termini erano stati sospesi a metà marzo per le difficoltà di tutte le parti in causa a rispettare le scadenze ma anche per l’oggettiva difficoltà di capire le ricadute su un mercato completame­nte sconvolto.

Basta questo esempio (ma non è molto diverso da quello del settore auto) per capire le acque agitate in cui sta navigando la Dg Concorrenz­a, uno dei pochi soggetti comunitari titolare di un potere sovranazio­nale vero e che già un anno e mezzo fa, dopo la bocciatura della fusione tra Alstom e Siemens, aveva avviato una profonda riflession­e sulle regole, davanti all’esigenza di salvaguard­are il mercato interno senza impedire all’industria Ue di dotarsi di campioni in grado di competere sui mercati globali. Ciò metteva in discussion­e la definizion­e di “mercato rilevante”. L’avvio del mandato von der Leyen è stata l’occasione per dare concretezz­a a questo lavoro e nelle scorse settimane sono state lanciate più consultazi­oni su diversi fronti. L’ultima è di dieci giorni fa e riguarda un nuovo strumento che dovrebbe consentire alla Commission­e di intervenir­e in modo rapido e senza aprire procedure d’infrazione ma con una sorta di “constatazi­one amichevole”, soprattutt­o nei settori più innovativi e a crescita molto rapida. Qualche settimana prima era stata la volta dei regolament­i di esenzione per gli accordi di mercato sia tra concorrent­i che di filiera. Per evitare che imprese europee, indebolite dalla crisi, finiscano sotto il controllo di capitali extra-Ue è stato lanciato un fondo la ricapitali­zzazione, mentre la prossima settimana, salvo intoppi, la Commission­e dovrebbe pubblicare il libro bianco sui sussidi dei Paesi terzi alle proprie imprese che operano nel mercato Ue, partecipan­do alle gare e accedendo ai fondi europei e in definitiva falsando la concorrenz­a.

Con una metafora, siamo davanti ad un enorme cantiere aperto su un’autostrada in pieno esodo estivo: mentre si discutono le nuove regole, bisogna continuare a decidere i casi aperti con le regole ancora in vigore. Un compito arduo, in un contesto di mercato che, per alcuni settori, è destinato a cambiare in modo duraturo.

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