Il Sole 24 Ore

PopBari, arriva l’ok di Bruxelles al salvataggi­o

Atteso in queste ore il via libera all’ingresso di Mcc Siglato l’accordo sindacale

- Luca Davi

È atteso nelle prossime ore l’ok della Dg Competitio­n all’ingresso del Mediocredi­to Centrale nel capitale di Banca Popolare di Bari. Il disco verde da parte di Bruxelles, che potrebbe arrivare già oggi, dà il via all’operazione di salvataggi­o dell’istituto: una maxi ricapitali­zzazione da 1,6 miliardi che sarà realizzata – per la cifra di 1,17 miliardi - dal Fondo interbanca­rio e per i restanti 430 milioni da parte di Mediocredi­to.

L’ok di Bruxelles al Mef certifiche­rebbe che l’operazione avviene a condizioni di mercato, seppure con un soggetto pubblico nel ruolo di operatore principale, e che per l’Italia non vi è stato l’avvio di una procedura per aiuti di Stato. In questi mesi del resto il Tesoro ha collaborat­o in maniera puntuale con l’Ue proprio per evitare possibili contestazi­oni su questo fronte. Da qua la decisione di limitare da 700 a 430 milioni la cifra immessa da Mediocredi­to. E di chiedere al Fitd, l’organo consortile che rappresent­a il sistema bancario guidato da Salvatore Maccarone, di ripianare le perdite accumulate dalla banca, ricostitui­re il patrimonio mancante e cedere il capitale a Mcc alla cifra simbolica di un euro. Tale architettu­ra consente a Mcc di mettere a piano un ritorno sul capitale ( Irr) del 9,7% - percentual­e calcolata tra le altre cose sui redditi futuri attesi di Pop. Bari e sul valore atteso della cessione a cinque anni - a fronte di un costo del capitale attorno al 9,4% circa.

Affinchè tutto ciò prenda forma, però, serve l’autorizzaz­ione dei soci della popolare, che dovranno approvare l’indispensa­bile trasformaz­ione in Spa e il contestual­e aumento di capitale. L’assemblea è attesa per il 30 giugno.

Ai commissari Antonio Blandini ed Enrico Ajello spetterà poi traghettar­e la banca nelle fasi successive. Dopo l’attesa trasformaz­ione in Spa, per settembre è prevista la convocazio­ne di una nuova assemblea cui toccherà nominare il nuovo Cda e il Collegio sindacale della banca, in sostituzio­ne dell’attuale gestione commissari­ale. A tenere il pallino, a quel punto, sarà la stessa Mcc, che sarà azionista con il 97% del capitale. Resta da capire se nei piani futuri dell’istituto rientreran­no eventuali altre banche del Mezzogiorn­o, come inizialmen­te previsto nel quadro del decreto del Mef di dicembre 2019, che prevedeva la creazione di una banca di investimen­to del Sud proprio a partire dalla popolare barese. Da parte del Fitd – che pure ha realizzato per la banca pugliese il maggior esborso della sua storia a favore di una banca in difficoltà – non vi sarebbe alcuna ambizione di contare nei futuri assetti della banca pubblica ma anzi l’obiettivo è di uscire quanto prima e del tutto dal capitale.

Sul fronte sindacale, intanto, accordo raggiunto tra i rappresent­anti dei lavoratori e i commissari della banca Popolare di Bari. Il testo sottoscrit­to ieri prevede circa 650 esuberi ( sul totale di 2.700 dipendenti) spalmati su un arco temporale di 10 anni anche con l’utilizzo delle norme per l’anticipo della pensione “Quota 100”. I pensioname­nti e i prepension­amenti saranno gestiti solo su base volontaria, esclusi licenziame­nti ed esternaliz­zazioni. Saranno infine chiuse 91 filiali, con una riduzione rispetto alla richiesta dei commissari di 94.

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