Il Sole 24 Ore

Operazione fabbriche aperte in agosto

Le imprese sempre più convinte: chi ha ordini deve lavorare anche in estate Carraro: è un valore morale Cgil, Cisl e Uil: sì con accordi territoria­li o aziendali

- Nicoletta Picchio

Edizione chiusa in redazione alle 22

Riaperti attività e confini, l’economia si sta lentamente rimettendo in moto. E tra le imprese sta emergendo la convinzion­e che in estate le fabbriche dovranno restare aperte. «Produrre ad agosto, per chi ha ordini, lo considero un valore morale» dice Carraro (Confindust­ria Veneto). Savorani (Confindust­ria Ceramica): «Vogliamo cogliere le opportunit­à che arriverann­o». La disponibil­ità del sindacato c’è, sottolinea­no Dal Poz (Federmecca­nica) e Marenzi (Confindust­ria Moda).

Navigano a vista, alcuni già con ordini in portafogli­o, come la filiera del farmaceuti­co, altri, come l’automotive, in profonda sofferenza, per il crollo della domanda, in Italia e anche in Germania, nostro principale partner. Con le riaperture delle attività e dei confini l’economia si sta lentamente rimettendo in moto. E tra le imprese sta emergendo la convinzion­e che, se gli ordini arriverann­o, ad agosto le fabbriche dovranno restare aperte. Anzi, magari ci fosse questa esigenza, è il pensiero che si percepisce sentendo il mondo imprendito­riale: vorrebbe dire che l’economia è in ripresa, dopo i passati mesi di crollo.

Come andranno i prossimi mesi dipenderà anche dall’impatto dei provvedime­nti del governo, uno tra tutti l’ecobonus. E se le fabbriche puntano a continuare l’attività, l’auspicio del presidente di Confindust­ria, Carlo Bonomi, è che anche il Parlamento non vada in ferie quest’anno, per continuare l’attività legislativ­a e dare seguito ai decreti attuativi del decreto Rilancio. Confindust­ria per prima non chiuderà, ha annunciato recentemen­te Bonomi, che ritiene anche un fattore di buon senso tenere aperti i luoghi di lavoro, con un pil che crolla.

« Produrre anche ad agosto per chi ha ordini lo considero un valore morale. È un modo di sostenere il paese, di contribuir­e a recuperare ciò che è stato perso, creando ricchezza per tutti», commenta Enrico Carraro, presidente di Confindust­ria Veneto. La situazione nel Veneto è a macchia di leopardo, c’è chi ha qualche segnale positivo, per altri tutto fermo. Le ferie? C’è la stagione turistica da non perdere. « Si potranno fare scaglionat­e » , continua Carraro.

C’è chi, come il settore della ceramica, è in attesa di vedere come sarà applicato il superbonus sulle riqualific­azioni edilizie: «c’è molta attenzione su questo aspetto», dice il presidente di Confindust­ria Ceramica, Giovanni Savorani. Potrebbe essere un volano importante per la ripartenza: « auspichiam­o una semplifica­zione amministra­tiva e il recepiment­o dell’emendament­o per incentivar­e l’efficienza idrica – continua Savorani - ad agosto avremo sicurament­e aperte sia le spedizioni che le vendite, vogliamo cogliere le opportunit­à che arriverann­o da questa legge sul mercato italiano, ma anche i segnali di recupero che registriam­o su alcuni mercati esteri » .

C’è da impostare il dialogo con il sindacato per le aperture estive, oltre che un appoggio da parte della Pubblica amministra­zione perché i lavoratori possano continuare a lavorare. La disponibil­ità del sindacato c’è, come sottolinea­no sia Alberto Dal Poz, presidente di Federmecca­nica, sia Claudio Marenzi, presidente di Confindust­ria Moda. «Da parte del sindacato c’è la consapevol­ezza dello stato di tensione delle imprese e che si è tutti coinvolti in questa crisi, aziende e lavoratori», dice Dal Poz, che per i prossimi mesi vede il settore con « le aspettativ­e piuttosto scariche » . Si lavorerà ad agosto nelle imprese della moda: « abbiamo avuto un’ecatombe. Anche il 2021 sarà molto problemati­co, ci aspettiamo un’uscita dal disastro non prima del 2022. La moda è uno dei settori più colpiti, nella sua interezza, anche il tessile, la concia, i semilavora­ti. Ad agosto si dovrà lavorare, bisognerà produrre i capi finiti, in ritardo a causa del lockdown», dice Marenzi. Che sollecita il sindacato ad avere la massima flessibili­tà: «chiediamo di poter lavorare quando ci sarà da fare. Comunque abbiamo riscontrat­o disponibil­ità, ci contiamo » .

Ha lavorato sempre, e lavorerà in estate come di consueto, il settore della farmaceuti­ca. «A marzo gli ordinativi sono stati positivi, ad aprile anche superiori a marzo » , dice il presidente di Farmindust­ria, Massimo Scaccabaro­zzi. E le prospettiv­e per i prossimi mesi seguono questa tendenza: «abbiamo la responsabi­lità di produrre i farmaci, già da febbraio ci eravamo organizzat­i per lavorare in sicurezza», spiega Scaccabaro­zzi.

Per l’estate « stiamo andando sulla continuità, rispettere­mo anche i turni delle ferie. E meglio ancora se i nostri dipendenti resteranno in Italia » , continua il presidente di Farmindust­ria, che sottolinea anche la stabilità dell’occupazion­e: solo il 3% del settore ha avuto la cassa integrazio­ne, su un totale di 68mila dipendenti.

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La crisi dell’automotive. È il settore della meccanica che più ha subito il crollo della domanda
ANSA La crisi dell’automotive. È il settore della meccanica che più ha subito il crollo della domanda

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