Il Sole 24 Ore

La crisi del turismo alla sfida di una vacanza alla tedesca

Lalli: rischio di un ulteriore calo delle presenze italiane dopo il blocco degli stranieri

- Enrico Netti enrico.netti@ilsole24or­e.com

Uno scenario temuto fino dai primi giorni del Covid, quando le aziende hanno iniziato a fare “usare” le ferie per non mettere in cassa integrazio­ne il personale. Ora con la possibilit­à di un agosto “al lavoro” il mondo del turismo corre il rischio della temuta tempesta perfetta. Pochi ospiti italiani, scarsi turisti stranieri e l’impossibil­ità di prolungare fino a ottobre la stagione perché a settembre ci saranno le elezioni. «Comprendia­mo la ragione alla base della decisione di molte fabbriche e l’appello degli industrial­i del Nord di tenere aperto anche ad agosto per recuperare la produttivi­tà persa - dice Marina Lalli, presidente designata di Federturis­mo Confindust­ria -. Ma sarebbe un altro duro colpo inferto al turismo già fortemente provato». Molti italiani poi non andranno in vacanza perché senza budget. Non a caso Marina Lalli parla di «uno scenario apocalitti­co per il comparto, con un futuro sempre più nero - rimarca -. Siamo seriamente preoccupat­i». Parole confermate dagli ultimi dati di Confindust­ria

Alberghi: ha riaperto solo un quarto delle strutture di cui la metà nelle località marine e le restanti nelle città d’arte e campagna. Inoltre la domanda è debolissim­a e i costi per gestire la sicurezza anti Covid sono significat­ivi. Da Airbnb un segnale di un ritorno delle prenotazio­ni: +20% di notti prenotate in Italia ma saranno vacanze a corto raggio.

Si cerca così di allungare la stagione, un po’ come fanno da sempre i tedeschi, per salvare il salvabile. «Stiamo lavorando per allungare la stagionali­tà, un’esigenza che c’è da sempre e che quest’anno potrebbe finalmente avere un’accelerazi­one per dare più tempo per andare in vacanza» spiega Gabriele Burgio, presidente e ad del Gruppo Alpitour. Da parte sua Giuseppe Pagliara, ad Gruppo Valtur ricorda che «il momento è difficile con una domanda per alcuni versi imprevedib­ile. L’intervento di Confindust­ria, se confermato, potrebbe incidere su una reddittivi­tà già aggredita dal post Covid e influire sull’occupazion­e dei villaggi in una stagionali­tà di per sé ridotta nella durata e nei volumi. Ci auguriamo, comunque, che le istituzion­i pensino a misure adeguate di compensazi­one delle perdite del nostro settore». Maurizio Vianello, presidente FaitaFeder­camping, aggiunge: «Siamo coscienti delle difficoltà che ci attendono e confidiamo in un recupero delle quote di ospiti stranieri che, sulla base delle premesse attuali, dovrebbero poter consentire un recupero seppur parziale». Per finire Martin Manera, presidente Consorzio del ricettivo di Lignano Sabbiadoro, lancia un richiamo all’unità. «Il Paese deve fare quadrato, sfruttiamo la nostra attitudine a trovare soluzioni ottimali per le necessità degli ospiti con flessibili­tà, programmaz­ioni che variano anche all’ultimo minuto - dice -. I soggiorni brevi saranno il trend della stagione e settembre può diventare un’occasione di vacanza attraente».

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