Il Sole 24 Ore

Serve un decreto snello La burocrazia si taglia con otto vere riforme

- — G. G.Sa. Sa. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La caratura del Dl semplifica­zioni non si valuterà dal numero di articoli ma dalla presenza di riforme che incidano nella carne viva della burocrazia eliminando procedure che rendono incerto l’iter delle opere pubbliche. Bisogna dire stop al “gioco dell’oca” fatto di rimpalli, inerzia, tempi indetermin­ati, pareri sovrappost­i e ripetuti. Servono 15 anni per completare un’opera, otto precedenti alla fase della gara. Ecco da cosa ripartire.

1 CODICE PENALE Limitare l’abuso d’ufficio

Limitare e chiarire il perimetro del reato, fermare la burocrazia difensiva, prevedere il reato nel caso di omissioni o ritardi di atti dovuti per punire il “non fare”.

2 DANNO ERARIALE Paga anche chi non fa

Limitare la responsabi­lità erariale al solo caso di dolo per il funzionari­o che svolge un’azione, mentre la colpa grave resterebbe perseguibi­le nel caso di omissione di un’azione. Per rendere più rischioso il “non fare” del “fare”.

3 PA E TECNOLOGIA Gare di appalto digitalizz­ate

Come previsto dal codice appalti ( ma i provvedime­nti attuativi non sono stati emanati) bisogna digitalizz­are le gare e anche l’intero procedimen­to di progettazi­one ( Bim), approvazio­ne progetti, autorizzaz­ioni.

4 AUTORIZZAZ­IONI Un solo parere Via in 90 giorni

La valutazion­e di impatto ambientale resta uno dei passaggi che più rallenta l’iter autorizzat­ivo delle opere, non solo per l’emissione del parere primario, che quasi mai risponde ai termini fissati per legge, ma anche per le prescrizio­ni imposte dal parere che poi impongono nuovi passaggi, nuove approvazio­ni senza scadenze temporali definite.

5 TEMPI DI INERZIA Alt al gioco dell’oca con i pareri reiterati

Sarebbe necessario introdurre un principio generale tassativo per cui se una amministra­zione si è già espressa su un programma, su un progetto, su una delibera, in nessun caso si può tornare a chiedere un parere su quell’atto alla stessa amministra­zione. In questo modo sarebbe bloccato il principale male della burocrazia italiana, il gioco dell’oca che continuame­nte impone di tornare a passare per il Via.

6 CODICE APPALTI Un rating per ridurre le stazioni appaltanti

La riforma più radicale contenuta nel codice appalti codice appalti è rimasta lettera morta.è rimasta lettera morta. Si trattat ratta del rating perle pubbliche amministra­zioni, del rating perle pubbliche amministra­zioni, che, se non hanno alcune caratteris­tiche organizzat­ive e caratteris­tiche organizzat­ive e di capacitàte­cnicodi capacità tecnico-amministra­tivene cessa rie per svolgere un appalto, non sono qualificat­e come stazione appaltante. Per questa via sarebbe anche possibile ridurre ridurrel’ abnorme numero di stazioni appaltanti, l’ abnorme numero di stazioni appaltanti, oggi superiore alle 30 mila per concentrar­e concentrar­e questi poteri in poche amministra­zioni questi poteri in poche amministra­zioni e centrali operative cui potrebbero rivolgersi anche potrebbero rivolgersi anche le amministra­zionile amministra­zioni pubbliche“non appaltanti ”.

7 SEMESTRE BIANCO Corsie di emergenza per il post-Covid

Per aggirare la discussion­e che lacera la maggioranz­a sui commissari e sui poteri in deroga si potrebbe cominciare ad approvare una norma che consenta a tutte le amministra­zioni di fare ricorso, per un periodo emergenzia­le di sei mesi, alla corsia veloce prevista dallo stesso codice all’articolo 63. È lo stesso usato dal commissari­o sindaco di Genova Marco Bucci per la ricostruzi­one del Ponte.

8 CONFERENZE DI SERVIZI Termini certi per tutti i pareri

Occorre fare della conferenza di servizi un momento decisional­e unico per le autorizzaz­ioni di un progetto. CIn quella sede vanno espressi tutti i pareri, compresi quelli ambientali e paesaggist­ici. fondamenta­le che la conferenza sia convocata in un arco di tempo massimo di 30 o 60 giorni e che in quel termine vengano espressi tutti i pareri. Altrimenti scatta il silenzio assenso o la prossibili­tà per la’mministraz­ione proponente di procedere comunque.

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