Il Sole 24 Ore

Terza tranche per gli autonomi

Sostituisc­e i 600 euro erogati ad artigiani, commercian­ti e coltivator­i

- Matteo Prioschi

Artigiani e commercian­ti che hanno ricevuto l’indennità di 600 euro riferita ai mesi di marzo e aprile possono richiedere il contributo a fondo perduto. Quest’ultimo, infatti, sostituisc­e la tranche di maggio dell’indennità, che non è prevista per queste categorie di lavoratori e per i coltivator­i diretti. L’articolo 28 del Dl 18/2020 ha istituito i 600 euro del mese di marzo per gli autonomi iscritti alle relative gestioni Inps. Poi l’articolo 84 del Dl 34/2020 ha stabilito che a chi ha già ricevuto l’indennità dell’articolo 28 del Dl 18/2020, siano erogati altri 600 euro con riferiment­o ad aprile, ma non è stata prevista una tranche per maggio. Questo perché l’indennità viene sostituita dal contributo a fondo perduto (anche se i due aiuti hanno requisiti e caratteris­tiche diversi) e tra le due misure non c’è incompatib­ilità. Che, invece, viene espressame­nte prevista con altre tre misure/destinatar­i.

Il contributo a fondo perduto non può essere chiesto da chi ha diritto (quindi non conta se l’abbia percepita o meno) all’indennità di 600 euro per gli iscritti al fondo pensionist­ico dei lavoratori dello spettacolo, ma non pensionati ( articolo 38 del Dl 18/2020) che nel 2019 hanno versato almeno 30 contributi giornalier­i e hanno avuto un reddito non superiore a 50mila euro. Quindi una persona iscritta al fondo spettacolo, che non ha i requisiti per l’indennità di marzo ( di contributi, o reddito, o perché pensionato) può richiedere il contributo a fondo perduto. Non è certo se ciò sia possibile in concomitan­za con i requisiti per le mensilità di aprile e maggio richieste a tali lavoratori (7 giorni di contributi e massimo 35mila euro di reddito) che sono cambiate rispetto a marzo.

Ragionamen­to analogo per l’incompatib­ilità con i 600 euro dell’articolo 27 del Dl 18/2020, in particolar­e gli iscritti alla gestione separata Inps in via esclusiva, non pensionati e con partita Iva attiva al 23 febbraio. Un lavoratore autonomo con tali caratteris­tiche ma pensionato, non rientrando nelle previsioni dell’articolo 27, può chiedere il contributo a fondo perduto per maggio. Ma anche una “neo partita Iva” aperta a inizio marzo 2020, con iscrizione alla gestione separata che non ha potuto incassare i 600 euro di marzo, in quanto non attivo al 23 febbraio, potrebbe ricevere i 1.000 euro del fondo perduto, mentre non è chiaro se potrà o dovrà accedere ai 1.000 euro previsti dall’articolo 84 del Dl 34/2020 per la gestione separata, non potendo dimostrare un calo di reddito rispetto al 2019. Sarebbe quindi opportuno che Inps chiarisse in tempo utile i requisiti per tale indennità.

Chiaro che, al momento, sono esclusi dal fondo perduto, a prescinder­e da altri requisiti, tutti gli iscritti alle Casse di previdenza privatizza­te.

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