Assegno unico, asili e congedi: il governo vara il Family Act
Braccio di ferro tra Iv e il Pd che rivendica la paternità dell’assegno unico
Un assegno mensile universale per tutti i figli fino all’età adulta, in proporzione rispetto al reddito Isee, con un coefficiente crescente in base al numero, aumentato in presenza di figli con disabilità. Detrazioni di spese per attività educative erogate da soggetti pubblici e privati. Incentivi allo smart working e all’avvio di nuove imprese femminili. Agevolazioni per gli affitti per le giovani coppie e un sostegno economico per frequenza dei corsi universitari Miur ed equivalenti.
Sono alcune delle novità contenute nel Ddl Family Act della ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia, Elena Bonetti, approvato ieri dal consiglio dei ministri. Il pacchetto di interventi è stato al centro di un braccio di ferro all’interno della maggioranza tra Iv e il Pd che rivendica la paternità dell’assegno unico. Alla fine come ha spiegato il capogruppo Pd, Graziano Delrio «è stato raggiunto un accordo perché Family act e assegno unico procedano insieme: il Family act va in Consiglio dei ministri e l’assegno unico sarà approvato entro la prossima settimana in commissione Lavoro alla Camera» dove lunedì cominceranno le votazioni della proposta di legge delega, di cui è relatore il Pd Stefano Lepri.
Come detto il Family introduce anzitutto un assegno universale, con una quota base riconosciuta a prescindere dalle condizioni economiche dei genitori, e una quota variabile che segue criteri di progressività basati sull’applicazione dell’Isee, crescente in base al numero dei figli. Il Ddl contiene la delega al Governo ad adottare, entro il 30 novembre 2020, un decreto legislativo per l’istituzione dell’assegno universale ed il riordino di tutte le misure di sostegno economico per i figli a carico. L’assegno verrà corrisposto a partire dal settimo mese di gravidanza fino al diciottesimo anno di ciascun figlio, tramite una somma di denaro o mediante il riconoscimento di un credito d’imposta da utilizzare in compensazione. Per i figli successivi al primo, l’assegno sarà aumentato del 20%, come nel caso di un figlio disabile.
Un’altra delega che il governo dovrà esercitare entro un anno dall’entrata in vigore della legge, riguarda la razionalizzazione dei benefici fiscali per i figli a carico e l’introduzione di nuove misure agevolative. Si prevedono interventi di sostegno per il pagamento delle rette degli asili nido, dei micronidi, delle sezioni primavera e delle scuole dell’infanzia, o forme di supporto presso la propria abitazione in favore dei bambini con meno di 6 anni, per le spese per libri scolastici, gite scolastiche dei figli, per l’iscrizione ad associazioni sportive, corsi di lingua, arte, musica e per disturbi all’apprendimento.
Un’altra delega, che il Governo deve esercitare entro 2 anni, prevede almeno 10 giorni di congedo di paternità obbligatorio nei primi mesi di nascita del figlio, oltre ad un permesso retribuito, di almeno 5 ore nell’arco di un anno scolastico per i colloqui con i professori, e modalità flessibili nella gestione di congedi. Tra le misure per incentivare il lavoro femminile, c’è l’indennità integrativa per le madri lavoratrici, erogata dall'Inps per almeno 12 mesi, al rientro al lavoro dopo aver fruito del congedo obbligatorio.