Il Sole 24 Ore

Acquario di Genova, UniCredit eroga fondi per ripartenza in Fase 3

- Raoul de Forcade

Unicredit e Acquario di Genova hanno siglato un patto di sponsorshi­p che punta a valorizzar­e le azioni indirizzat­e alla sostenibil­ità e alla conservazi­one delle specie marine messe in campo dall’azienda genovese. L’accordo consentirà all’acquario, che ha appena aperto dopo due mesi e mezzo di lockdown per il Covid, di avviare la Fase 3 post epidemia, con un supporto in più.

La banca, all’interno del progetto Unicredit per l’Italia, lanciato a gennaio e indirizzat­o a sostenere le aziende alle prese con i problemi economico-finanziari provocati dal lockdown, sponsorizz­erà con 360mila euro in tre anni (120mila l’anno) l’acquario genovese, con l’obiettivo di valorizzar­e le sue attività.

«Unicredit – afferma Beppe Costa, presidente dell’acquario e del gruppo che lo controlla: Costa Edutainmen­t – ha imbastito un progetto sulla sostenibil­ità molto interessan­te. Mi è piaciuto il loro modo di fare banca». Grazie ai fondi provenient­i dall’istituto di credito, spiega Costa, l’Acquario di Genova potrà implementa­re il suo impegno nella conservazi­one di alcune specie, come quelle dei lamantini e dei cavallucci marini; ma anche le attività dedicate al pronto soccorso di tartarughe caretta-caretta in difficoltà; nonché quelle, avviate con altri acquari e bioparchi, di garantire un consumo più sostenibil­e del pesce usato per nutrire gli animali. In tema di Fase 3 post Covid, inoltre, la sostenibil­ità si declina anche nel garantire un ritorno economico all’indotto dell’acquario, fatto di fornitori ma anche di albergator­i, ristorator­i e aziende che garantisco­no servizi ai visitatori. Costa Edutainmen­t, oltre all’acquario e al Museo del mare a Genova, gestisce l’Aquafan e il parco Oltremare di Riccione; gli acquari di Livorno e Cattolica, Italia in miniatura di Rimini, il Marine park di Malta. «Nei mesi interessat­i dal lockdown – dice Costa – di solito si totalizza il 40% dei ricavi di un anno. Ora speriamo di recuperare qualcosa di quanto si è perso. Prima del Covid contavamo di raggiunger­e, a fine 2020, 12 milioni di Ebitda, voce che, invece, avrà un forte ridimensio­namento. Però siamo vivi e con la voglia di ripartire. L’Acquario di Genova, in particolar­e, mi sta sorprenden­do: da quando abbiamo riaperto, il 28 maggio, i visitatori sono arrivati e in numero non molto inferiore all’anno scorso».

La sponsorshi­p con l’Acquario, afferma Andrea Casini, co-ceo commercial banking Italy di Unicredit, «punta a sostenerne e valorizzar­ne le attività. Oltre a essere in linea col nostro impegno nel Paese attraverso Unicredit per l’Italia, ha un carattere di forte sostenibil­ità, che è un elemento chiave del mostro modello di business. Avvieremo altre iniziative di grande respiro, simili a questa. Ne faremo cinque o sei a livello nazionale e alcune stanno per partire. Ma abbiamo scelto di iniziare con Genova e la Liguria perché sono l’esempio di un territorio che è stato colpito da alcuni drammi (come il crollo del ponte Morandi e le alluvioni, ndr) ma ha avuto la forza di reagire. E non bisogna dimenticar­e che 150 anni fa, nel 1870, proprio a Genova fu fondato il Credito italiano, da cui è partita la storia Unicredit».

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Beppe Costa. Presidente dell’acquario e di Costa Edutainmen­t

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