Accise elettriche, 3,4 miliardi da restituire
«Siamo sconcertati dalle affermazioni del sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa, sui 3,4 miliardi di euro ingiustamente prelevati dalle bollette delle imprese nel 2010/2011. Le sentenze della Cassazione sono chiare: questi importi vanno restituiti agli utenti», spiega Aurelio Regina, consigliere delegato all’Energia di Confindustria, «invitiamo il Governo a riconsiderare la proposta di semplificazione che Confindustria ha avanzato al Mef: un rimborso diretto a favore dei consumatori da parte dei fornitori, con conseguente credito di imposta a vantaggio di questi ultimi». diretti e indotto) per attività di ricerca e tutela ambientale ma anche — pronosticano con ottimismo le due aziende che vogliono costruire la centrale — un’attrazione per le imprese del turismo, della pesca sportiva e delle immersioni.
È vero che oggi perfino le decine di piattaforme petrolifere davanti alla Romagna sono un’area di riserva in cui la vita del mare si riproduce al riparo dalle reti a strascico che setacciano l’Adriatico e sono un punto di attrazione turistica per le gite organizzate in battello. A maggior ragione potrebbero diventarlo i filari di piloni eolici piantati al largo.
Di sicuro, già da anni due imprese italiane sono impegnatissime nei mari del mondo (tranne quelli italiani) per le tecnologie del vento. La Saipem di San Donato Milanese è chiamata ovunque per posare i piloni eolici in mezzo al mare; la Prysmian di Milano Bicocca costruisce i cavi di alta tensione che collegano a terra le centrali eoliche in mezzo al mare. Alcune fra le ultime commesse: Saipem posa i 71 “ventilatori” al largo di Fécamp in Normandia, Francia, e le 54 turbine del parco eolico offshore Neart na Gaoithe davanti alla costa della Scozia. Prysmian ha realizzato il cablaggio del parco eolico galleggiante francese in Mediterraneo e ha posato i cavi di collegamento sottomarino del parco eolico offshore Wikinger.
Il mostro
Cauto favore dalla Legambiente al progetto, «purché si facciano tutte le necessarie considerazioni».
Ma al contrario ecco una veloce antologia lessicale tratta da un comunicato di Italia Nostra, sezione di Rimini: «stupore», «indignazione», «un progetto deleterio», «una simile mostruosità», «un bosco di pali». Una frase dell’associazione di tutela sfiora il sublime dell’indignazione più vibrante, e merita di essere riportata lemma per lemma: « Una mostruosità, uno scempio a cui neanche l’immaginazione può dare una risposta capace d’avvicinarsi alla realtà del progetto».