Treni merci, caduta del 35% dei fatturati
Audizione in Parlamento di Fercargo: stimata perdita di ricavi per 150 milioni Le imprese: bene le misure del Dl Rilancio, ora risolvere le criticità a costo zero
Il trasporto merci ferroviario si è confermato durante l’emergenza sanitaria un fattore strategico per l’economia nazionale, garantendo al sistema industriale la sicurezza e i servizi malgrado le ripercussioni subìte. Lo conferma il positionpositionon paper su logistica ferroviaria e Covid-19 che i rappresentanti di Fercargo (le imprese del trasporto merci ferroviario concorrenti di Mercitalia, il polo merci del gruppo Fs) hanno presentato presso la commissione Lavori pubblici del Senato. L’audizione, riguardo l’impatto dell’epidemia da coronavirus nel settore trasporti, ha permesso di evidenziare le criticità che da sempre caratterizzano il trasporto ferroviario merci in Italia, molte di esse aumentate con la crisi sanitaria.
L’impatto del lockdown
L’emergenza sanitaria provocata dal Covid 19, spiega il documento di Fercargo, ha prodotto un duro colpo a tutto il settore nazionale del cargo ferroviario, nonostante in questi mesi sia le imprese aderenti a Fercargo sia il polo Mercitalia abbiano continuato a lavorare, garantendo la continuità di tutti i servizi dell’intero comparto. Il calo del traffico ferroviario merci complessivo per l’intero sistema (Mercitalia + imprese Fercargo) registrato nei mesi di marzo e aprile è stato di circa il 35%. Le previsioni dei prossimi mesi, fino a fine anno sono molto preoccupanti. Nonostante la riapertura delle attività industriali, il traffico continua a diminuire e non sarà recuperato nel corso del 2020. La perdita di fatturato stimata nel periodo 1 marzo-30 Giugno 2020 è la seguente:
1) per il traffico ferroviario merci in Italia, circa 150 milioni di euro;
2) per le attività dei terminal ferroviari, della manovra ferroviaria, del noleggio e della manutenzione del materiale rotabile, per le sole imprese aderenti a Fercargo, circa 50 milioni di euro.
Gli extra costi inoltre (sanificazione, acquisto Dpi, spostamento personale operativo) ammontano a circa 20 milioni euro per tutto il comparto cargo ferroviario, nello stesso periodo di riferimento.
Una modalità anti-contagio
In questa situazione di emergenza, la logistica ferroviaria può garantire sicurezza e affidabilità verso la domanda di trasporto del sistema produttivo italiano. Il trasporto ferroviario delle merci è un sistema chiuso, facilmente controllabile, tracciabile e regolabile, utilizzando un numero limitato di terminali intermodali o raccordi ferroviari industriali. Si consideri che sul trasporto ferroviario un equipaggio treno (massimo 2 macchinisti) movimenta 40 semirimorchi. Un terminal intermodale che gestisce giornalmente 20 coppie di treni utilizza 60 ferrovieri per muovere merce che altrimenti mobiliterebbe 800 autisti. Vi è una relativa certezza che le occasioni di contagio siano veramente ridotte al minimo.
Proposte per il rilancio
«Abbiamo avuto conoscenza - dicono le imprese aderenti a Fercargo - delle misure presenti nel Dl Rilancio a sostegno del nostro settore, per questo motivo esprimiamo grande apprezzamento. La rinnovata scelta strategica del governo di investire sulla “cura del ferro” riteniamo sarà un fattore decisivo per la competitività del nostro Paese. Il nostro settore, tuttavia, presenta una serie di criticità che meritano attenzione, soprattutto perché in molti casi, la risoluzione delle stesse è a costo zero oppure molto contenuto, rispetto al beneficio per tutto sistema logistico nazionale».
Vediamo alcune delle proposte avanzate da Fercargo in Parlamento per il rilancio del settore:
1) le imprese chiedono di effettuare sull’intera rete ferroviaria attrezzata, coerentemente con gli standard europei, treni con peso oltre le 2mila tonnellate. L’attuazione di questa misura permetterebbe di trasportare un volume maggiore di merce producendo efficienza nel sistema e maggiore competitività del trasporto ferroviario merci (intervento a costo zero); 2) le imprese chiedono incentivi per le manovre ferroviarie nei terminal. Spiega Fercargo: «Al fine di sopportare i costi generati dai colli di bottiglia presenti sulla infrastruttura di ultimo miglio, è necessario prevedere incentivi per le attività di manovra ferroviaria nei terminali e nei raccordi industriali»;
3) le imprese, infine, chiedono sostegni al trasporto ferroviario delle merci pericolose (intervento a costo zero). Scrive Fercargo: «Occorre particolare attenzione politica e un chiaro sostegno delle istituzioni verso una modalità di trasporto, che nella fase di emergenza sanitaria, è stata fondamentale per servire il Paese dei prodotti e materie prime necessarie».