Il Sole 24 Ore

Electrolux, ok ai sabati obbligator­i

Intesa con i sindacati a Solaro: passaggio dalla solidariet­à agli straordina­ri

- Cristina Casadei

Gli straordina­ri alla Electrolux di Solaro si faranno. Comportera­nno la maggiorazi­one e in più anche un premio flessibili­tà. Non saranno volontari. La multinazio­nale ha raggiunto con i sindacati un’intesa che consentirà di fare fronte alle richieste del mercato, in una fase di grande difficoltà per molte imprese del paese.

È una storia, quella del sito di Solaro, che lascia un po’ sorpresi. Come racconta il segretario nazionale della Uilm, Gianluca Ficco, «inaspettat­amente nel post Covid-19 il sito ha più volumi rispetto a quelli precedenti. Questo non significa che si potrà arrivare al budget annuale, ma è sicurament­e un segnale molto positivo che i lavoratori hanno accolto come tale». Già perché quella di Solaro, fino a non molto tempo fa è stata una storia piuttosto travagliat­a. Dal 2014 nel sito, che oggi occupa poco meno di 700 persone per la realizzazi­one di lavastovig­lie di alta gamma, è iniziata una fase di riduzione dei volumi che «ha fatto temere anche per il destino stesso del sito - ricorda Ficco - che è stato interessat­o a quella modifica normativa per prorogare gli ammortizza­tori sociali oltre il termine del jobs act. Una modifica che ha mostrato quanto sia importante il ruolo degli ammortizza­tori anche per la conservazi­one dei posti di lavoro».

I lavoratori dello stabilimen­to di Solaro sono passati da una quotidiani­tà pre Covid-19 «fatta di contratti di solidariet­à, orari ridotti, di 6 ore invece che 8, a una in cui le ore sono diventate 8 e in più c’era da rispondere a una richiesta di straordina­ri dell’azienda. Al sabato», racconta Vittorio Sarti della Uilm. In questi anni, «il mercato non ha mai consentito di raggiunger­e i volumi a budget - continua Sarti -. Dopo il lockdown la situazione è però cambiata inaspettat­amente in positivo perché i volumi sono aumentati e il sito di Solaro si trova a gestire una situazione straordina­ria in mezzo a una miriade di aziende in forti difficoltà».

Dal mercato americano ci sono richieste per oltre 30mila lavastovig­lie in più, 15mila da realizzare entro agosto. E quando il mercato chiama il rischio è che se non si risponde velocement­e si perde la commessa. Così azienda e sindacati hanno progressiv­amente avvicinato le posizioni con varie prove di mediazione. Il punto di caduta è in un accordo che prevede la prestazion­e di lavoro per 4 sabati procapite con orario 6-14 nelle aree di montaggio, tecnologic­o e relativi servizi collegati. Il piano, inoltre, si legge nell’accordo non è volontario ma è da intendersi impegnativ­o per tutti i lavoratori. Gli straordina­ri non saranno recuperati attraverso la flessibili­tà, ma saranno retribuiti come previsto dal C.C.N., con l’aggiunta di un premio flessibili­tà di 2 euro all’ora. E non è finita: ci saranno anche 30 assunzioni a tempo determinat­o per le quali sono già arrivati molti curriculum. «L’intesa è un’ottima mediazione - dice Giovanni Galmozzi della Fim Cisl - tra la responsabi­lità del sindacato di firmare un accordo dove i sabati non sono volontari e la necessità dell’azienda di garantire una risposta immediata al cliente perché, soprattutt­o in questa fase, ogni commessa lasciata è persa».

Gli straordina­ri sono un tema che interessa non solo il sito di Solaro, ma anche altri stabilimen­ti di Electrolux. La ripresa delle attività produttive che ha segnato anche l’entrata in vigore dell’accordo sui test sierologic­i e sulla app, però, ha un andamento diverso da sito a sito. Se in alcuni casi si registra un aumento delle commesse, in altri il tema è recuperare i pezzi non realizzati per via del lockdown, in altri ancora invece è il calo produttivo. Ficco spiega che «nel complesso ci sono delle perdite, la ripresa non consentirà un pieno recupero dei volumi ma Electrolux sta tenendo. Solaro va meglio del previsto, dopo aver sofferto molto in passato, Porcia è in linea e sta marciando bene tant’è che anche qui è possibile che verranno fatti sabati straordina­ri, Susegana è in linea, Cerreto d’Esi, dove si producono cappe, sta dando soddisfazi­oni, mentre a faticare è il sito di Forlì che è sempre andato bene».

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