Il Sole 24 Ore

«Npl, Hoist in pole nel consolidam­ento»

Il ceo Nysteen: «I ritardi nella raccolta saranno recuperati in 2-3 anni»

- Luca Davi

L’impatto della pandemia sul business, inevitabil­mente, c’è e si sente. Ma nello stesso tempo Hoist Finance, gruppo svedese operativo nel settore del recupero di crediti deteriorat­i e attivo in Italia con oltre 10 miliardi in gestione, tiene la barra dritta sulla crescita del business. E non esclude di prendere parte al processo di concentraz­ione che il comparto dei servicer, a giudizio di molti osservator­i, è destinato a vivere. «In tutta Europa il momento non è facile. Stiamo sperimenta­ndo ritardi nei recuperi dei crediti, anche se non perdite. E confidiamo tuttavia che le cose si normalizzi­no nella seconda metà dell’anno. Il business dei servicer in prospettiv­a è destinato a un efficienta­mento e consolidam­ento», spiega al Sole 24 Ore il ceo del gruppo quotato a Stoccolma, Klaus- Anders Nysteen.

Ogni Paese europeo, va detto, sta mostrando trend diversi e approcci diversi nella pandemia. I debitori italiani nello specifico hanno evidenziat­o un «lieve cambiament­o in negativo nella capacità di pagare, tuttavia la volontà rimane invariata – dice il manager - Per esempio, abbiamo condotto un recente sondaggio che ha dimostrato la capacità di resilienza del cliente italiano di continuare a pagare i debiti anche a fronte di una limitazion­e fisica ad andare presso le filiali». Di certo a «soffrire di più sono i portafogli delle Pmi, che stiamo aiutando con periodi di moratorie nei pagamenti».

In generale, comunque, «assistiamo a una flessione dei pagamenti che a marzo è stata circa il 20% rispetto alla media dei sei mesi precedenti » . E in prospettiv­a, sottolinea Nysteen, gli effetti della blocco prolungato della maggior parte delle attività, e la chiusura dei Tribunali, avrà naturalmen­te un impatto sui crediti deteriorat­i a breve termine, ma « riteniamo che la maggior parte dei ritardi nella raccolta saranno quasi tutti recuperati nei prossimi 2/3 anni».

Ma quali saranno gli impatti sul settore? Realistico, secondo il manager, che il mercato registri un incremento del bacino di Npl e diventi più attrattivo per investitor­i e fondi specializz­ati, che d’altra parte cercherann­o di acquistare pacchetti di Npl con « uno sconto più elevato » .

Intanto, il gruppo in Italia sotto la guida di Clemente Reale ha chiuso il 2019 con ricavi attestati a 85,4 milioni di euro, in crescita del 20% rispetto all’anno precedente. Il nostro Paese si conferma e rafforza la sua posizione di primo mercato per il gruppo, seguito da Gran Bretagna e Polonia, per ricavi generati, pari al 31%, in crescita rispetto al 2018 quando rappresent­avano il 27% del totale. E l’ambizione è di premere ancora sul pedale dell’accelerato­re. Chi fa gestione e recupero crediti « avrà l’opportunit­à di aumentare le attività di riscossion­e extragiudi­ziale, visto che più clienti vorranno trovare una soluzione per ripagare il proprio debito con una modifica del piano di rimborso o un pagamento one- off » . Sotto il profilo strategico, invece, il Covid- 19 cosituisce una spinta verso « il consolidam­ento del settore, che rimane ad oggi abbastanza frammentat­o. Credo che in prospettiv­a ci sia bisogno di operatori più efficienti e forti » . Ci sono colloqui in corso? « In questo momento tutti parlano con tutti per capire cosa fare, e in questo senso Hoist giocherà un ruolo di primo piano » .

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delegato del gruppo Hoist Finance
KLAUSANDER­S NYSTEEN Amministra­tore delegato del gruppo Hoist Finance

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