Il Sole 24 Ore

La big exit di Sofinnova e le speranze italiane

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Exit da 2,1 miliardi di dollari per Sofinnova Partners, che cede a Novo Nordisk la start up Corvidia, spin off di AstraZenec­a dedicato alle terapie cardiovasc­olari e «coltivato» dal 2015 a oggi, seguendolo lungo tutti i passi della sua evoluzione. «Siamo stati i primi investitor­i cinque anni fa , l’abbiamo co-fondata- spiega Graziano Seghezzi, managing partner della società di venture capital con base a Parigi ma con uffici a Londra e a Milano specializz­ata in Life sciences-. L’operazione è il culmine di un investimen­to di eccellenza». Al di là del risultato economico (Novo Nordisk pagherà 725 milioni anticipati per cassa), Seghezzi sottolinea come premiante « la costruzion­e del business plan, la capacità di attirare il management. Sono orgoglioso del team di alto livello che abbiamo contribuit­o a creare». Negli ultimi sei mesi Sofinnova ha investito 25 milioni nel biotech italiano, ed è attiva con il fondo Sofinnova Telethon, con una dotazione da 108 milioni, il più grande fondo italiano interament­e dedicato alle biotecnolo­gie (nel 2020 è entrato in GeneSpire, Epsilen Bio, Pincell). L’Italia non ha «nulla da invidiare ad altri - spiega Seghezzi -, ci vorrà del tempo per creare un ecosistema sviluppato e autosuffic­iente, ma le potenziali­tà ci sono». (m.me.)

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