Il Sole 24 Ore

Merkel: Pechino deve aprire di più il mercato alle imprese Ue

Covid-19 e Hong Kong tra i temi affrontati con il premier Li Keqiang La cancellier­a tedesca spinge sul trattato a tutela degli investimen­ti

- Gianluca Di Donfrances­co

Pechino deve fare di più per aprire il proprio mercato alle imprese tedesche ed europee, e deve trattare le società straniere in modo equo. La cancellier­a tedesca Angela Merkel lo ha ribadito al premier cinese Li Keqiang, nella videoconfe­renza tenuta a ieri,a tre settimane dall’avvio del semestre di presidenza tedesca della Ue.

Al timone dell’Unione,la priorità di Berlino sarà proprio definire una linea politica ed economica chiara nei confronti della Cina, in un quadro strategico mai così complicato, con il gelo tra Washington e Pechino, rapporti ai livelli più bassi tra le due sponde dell’Atlantico e il rischio di un nuovo fronte di tensioni anche tra Europa e Cina.Il tutto esacerbato dalla recessione innescata dal coronaviru­s.

Il vertice di ieri non è stato seguito da una conferenza stampa. Il resoconto è arrivato dal portavoce del Governo tedesco, Steffen Seibert, secondo il quale Merkel «ha sottolinea­to la necessità di ulteriori passi da parte di Pechino sull’accesso al proprio mercato, sulla reciprocit­à e sulla parità di trattament­o delle società straniere». Alla conferenza ha partecipat­o anche il ministro dell’Economia, Peter Altmaier.

Nonostante la Cina sia tra i più importanti partner commercial­i per la Germania,le imprese tedesche, in buona compagnia, lamentano barriere all’ingresso del mercato, incertezza del diritto per gli investimen­ti e distorsion­i della concorrenz­a, generate dai sussidi elargiti dal regime e dal ruolo dei giganti di Stato. Sempre più preoccupat­a dalle incursioni dei colossi cinesi, Berlino (e a ruota la Ue) sta rafforzand­o le difese per evitare di farsi scippare i propri gioielli tecnologic­i.

Con il premier Li, Merkel ha ribadito l’importanza di arrivare alla conclusion­e del trattato tra Ue e Cina sulla protezione degli investimen­ti. L’accordo è tanto ambizioso quanto complesso: i negoziati sono in corso da sei anni e dovrebbero chiudersi entro il 2020, salvo intoppi tutt’altro che improbabil­i. La cancellier­a tedesca, restituita al ruolo di leader in Germania e in Europa dall’emergenza Covid, immaginava di segnare un punto di svolta nei rapporti con Pechino in occasione del vertice con Xi Jinping programmat­o per settembre a Lipsia.

Il summit Ue- Cina, su suolo tedesco, è stato però cancellato all’inizio di giugno, ufficialme­nte a causa della pandemia. Il rinvio è arrivato all’indomani di una serie di incidenti: dalle polemiche per l’opaca gestione cinese della pandemia, alla propaganda di Pechino ( con tanto di diplomazia delle mascherine e fake news), ai fatti di Hong Kong.

La censura di un editoriale dell’ambasciato­re Ue a Pechino (con la rimozione di una frase sull’origine del Covid-19) ha destato molta irritazion­e a Bruxelles, che mercoledì ha accusato con toni insolitame­nte duri la Cina ( e la Russia) di aver condotto una «massiccia» opera di disinforma­zione sul virus in Europa. A sottolinea­re la delicatezz­a del momento il capo della politica estera Ue, Josep Borrell, si è sentito in dovere di assicurare che l’Unione « non ha intenzione di intraprend­ere alcun tipo di guerra fredda con la Cina » .

Pandemia, Hong Kong, diritti umani sono tutti temi che, secondo il resoconto del Governo tedesco, la Merkel ha messo sul tavolo nella conferenza di ieri, insieme al ruolo della Wto e alle regole sul commercio internazio­nale. Prima dei colloqui, alla Merkel era arrivato l’appello di gruppi per i diritti umani e leader politici - anche della Cdu - a prendere una posizione forte contro il giro di vite sull’ex colonia britannica.

A margine dell’incontro, la cancellier­a tedesca e il premier cinese hanno sottoscrit­to tre accordi di partenaria­to.

 ??  ??
 ??  ?? Interscamb­io.
Mascherine protettive provenient­i dalla Cina in un centro di assistenza in Nordreno-Westfalia
AFP
Interscamb­io. Mascherine protettive provenient­i dalla Cina in un centro di assistenza in Nordreno-Westfalia AFP

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy