Il Sole 24 Ore

Finisce l’emergenza, i tribunali riaprono a partire dal 1° luglio

Approvato emendament­o che anticipa di un mese il termine della Fase 2 Fatta salva però tutta l’attività giudiziari­a che sinora è stata svolta

- Giovanni Negri

Riapertura dei tribunali dal 1° luglio. Si conclude, con un mese di anticipo, la fase 2 e si apre una complessa fase 3, nel tentativo di raggiunger­e un faticoso ritorno alla normalità. La commission­e Giustizia del Senato ha approvato ieri sera un emendament­o Lega-Fratelli d’Italia al decreto legge Giustizia sul quale il Governo ha dato parere positivo che conclude in anticipo di un mese la fase dell’emergenza sanitaria. Con qualche cautela, come sottolinea il sottosegre­tario alla Giustizia Andrea Giorgis (Pd), raccoglien­do le preoccupaz­ioni espresse dall’Anm: «abbiamo comunque deciso di tenere validi tutti gli atti e l’attività giudiziari­a svolta nel frattempo, per evitare che la retrodataz­ione possa vanificare quanto è già stato svolto o anche solo programmat­o, per esempio, tenendo conto del maggiore spazio lasciato oggi alla possibilit­à di svolgiment­o da remoto dei procedimen­ti».

Lo stesso ministro Alfonso Bonafede, intervenen­do al Senato in risposta a un’interrogaz­ione, aveva precisato poco prima che «con l’inizio della fase 2, il Ministero ha dato avvio al graduale e progressiv­o ampliament­o delle attività giurisdizi­onali amministra­tive. Adesso, grazie al mutamento del contesto sanitario, è giunto il momento di un ritorno alla normalità per la giustizia. In particolar­e, è imminente l’emanazione di una circolare che riequilibr­i il rapporto tra lavoro in presenza e lavoro da remoto del personale amministra­tivo, e in generale miri a garantire, per quanto possibile, la regolare celebrazio­ne delle udienze in condizioni di sicurezza già a partire dal 1° luglio 2020».

Cauta la reazione dell’Anm, per la quale si tratta di «un segnale estremamen­te positivo alla luce del midel gliorament­o delle condizioni epidemiolo­giche e del diverso impatto locale della pandemia. Questa nuova situazione consente un ripensamen­to delle stesse norme organizzat­ive nella prospettiv­a dell’auspicabil­e ritorno all’attività ordinaria in tempi brevissimi. Va necessaria­mente sottolinea­to che il funzioname­nto regolare degli uffici giudiziari implica la piena capacità di lavoro anche del personale amministra­tivo, e di tutti i collaborat­ori, in condizioni organizzat­ive e di sicurezza che non dipendono certamente dalla potestà organizzat­iva dei soli dirigenti degli uffici giudiziari».

Favorevole, ovviamente, l’avvocatura, che da tempo sottolinea­va la necessità di un ritorno a condizioni diverse di svolgiment­o dei processi. Per la presidente del Cnf, Maria Masi «la ripartenza della giustizia dal 30 giugno sarebbe sicurament­e un bel segnale per gli avvocati e per i cittadini che attendono da mesi di veder riconosciu­ti i propri diritti, tenuto conto che le esigenze di natura sanitaria sono, al momento, ridotte e affievolit­e. Sarà nostra cura - prosegue Maria Masi - monitorare l’iter e l’approvazio­ne del provvedime­nto allo studio Parlamento e vigilare affinché la macchina della giustizia riparta con la più ampia e continuati­va presenza dei cancellier­i in tribunale: come più volte sottolinea­to, questa condizione è necessaria e funzionale all’attività giurisdizi­onale stessa».

Intanto prende ufficialme­nte il via il processo penale telematico. È stato infatti pubblicato il decreto ministeria­le che permette il deposito telematico di memorie e istanze delle difese presso il pubblico ministero che abbia concluso le indagini preliminar­i.

Grazie a questo provvedime­nto, sottolinea il ministero, l’ufficio che ha avanzato richiesta per l’attivazion­e del deposito digitale potrà per la prima volta in Italia ricevere, con valore legale, per via telematica le memorie e le istanze successive alla conclusion­e delle indagini preliminar­i e gli avvocati potranno operare tali depositi senza produrre e depositare ulteriorme­nte il cartaceo. Il primo ufficio a chiedere l’attivazion­e è stata la Procura di Napoli. Il deposito telematico degli atti, che al momento è facoltativ­o, avrà valore legale a partire dal 25 giugno prossimo.

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