End of waste, al via il nuovo registro per il recupero
Il Recer è stato istituito con decreto in vigore dall’inizio di giugno
Si chiama REcer ed è il nuovo registro nazionale per la raccolta delle autorizzazioni per lo svolgimento delle operazioni di recupero. È stato disciplinato e organizzato dal ministero dell’Ambiente mediante il decreto 21 aprile 2020, entrato in vigore lo scorso 5 giugno. Il nuovo decreto non ha alcuna valenza di praticabilità per le imprese; tuttavia, nell’ambito del nodale sistema del recupero dei rifiuti riveste un ruolo centrale. Infatti, anche se il Registro non è ancora pienamente operativo, chiude il cerchio dei controlli a campione di Ispra sull’End of Waste previsti dall’articolo 184-ter, Dlgs 152/2006. Il registro si presenta con l’acronimo “REcer” (che nei non addetti ai lavori produrrà confusione con il Cer per la classificazione dei rifiuti) ed è stato istituito presso il ministero dall’articolo 184-ter, comma 3 septies del “Codice ambientale” (Dlgs 152/2006) per la costituzione della base dati alla quale affluiranno tutte le autorizzazioni ordinarie (anche Aia) e gli esiti delle procedure semplificate concluse per il recupero dei rifiuti da cui derivano End of Waste o materie prime secondarie (Mps). Per migliorare il dialogo tra il ministero e le regioni/ province, il Registro utilizzerà un’apposita sezione della piattaforma “Monitor-piani” già istituita presso l’Albo gestori ambientali. Il REcer promette una certa semplificazione poiché si presenta come “interoperabile” con il Catasto rifiuti (cui affluiscono i dati Mud) e con il registro elettronico nazionale (articolo 6, legge 12/2019) per il tracciamento elettronico dei rifiuti. Il che, in prospettiva, dovrebbe rendere inutile il Mud. L’effettiva operatività del REcer sarà comunicata con apposito link sul sito del ministero dell’Ambiente; fino ad allora, l’Ispra riceve le autorizzazioni da parte delle autorità competenti entro 10 giorni dalla loro notifica ai soggetti istanti. Alla data di piena operatività,tutto sarà ricevuto da REcer che sarà organizzato in due sezioni: una per le “autorizzazioni ordinarie” e un’altra per “procedure semplificate”, a loro volta articolate, in caso di necessità operative, in “sotto-sezioni”. Nel rispetto della privacy, il Registro pubblicherà uno schema sintetico dei dati contenuti nelle varie autorizzazioni. Regioni e province li inseriranno direttamente sulla piattaforma “Monitor-piani” secondo i contenuti previsti nell’allegato 1 al nuovo Dm. Il Registro diventa così lo strumento cardine per lo svolgimento dei controlli a campione da parte di Ispra o di Arpa delegata previsti dalla nuova disciplina per l’End of Waste di cui all’articolo 184-ter, Dlgs 152/2006. L’accesso ai dati, la trasmissione al ministero dell’Ambiente degli esiti della verifica e la conclusione del procedimento saranno fatti mediante il REcer. Il Registro sarà usato da Ispra anche per comunicare annualmente al ministero i dati di controlli e verifiche effettuati sul sistema autorizzatorio per il recupero. Per garantire l’uniformità nazionale i dati del registro sono a disposizione delle autorità competenti anche ai fini dell’istruttoria dei procedimenti autorizzatori per il recupero. Il ministero potrà usarli per definire i criteri nazionali sull’End of Waste. Un ruolo centrale anche a fini di implementazione normativa del settore del recupero, fondamentale per l’avvio di una reale e concreta economia circolare.