Il Sole 24 Ore

Dolce&Gabbana:Dolce& Gabbana: «È il momento di promuovere l’intera filiera»

- G.Cr.

Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono stilisti e imprendito­ri, la Camera della moda (si veda l’articolo in pagina) è un’associazio­ne di settore. I ruoli sono chiari, ma alcuni obiettivi, anzi, priorità, possono essere le stesse. Come la tutela della filiera e la promozione del made in Italy: «Abbiamo ruoli e facciamo mestieri diversi, è vero, e in passato, con la Camera, abbiamo avuto divergenze sull’organizzaz­ione delle settimane della moda di Milano - confermano i due creativi -. Ma oggi più che mai è importante partire dalle cose sulle quali si è in perfetto accordo e unire le forze. Serve come segnale interno, al sistema italiano, e anche all’esterno».

Ecco spiegato il ritorno, come soci e non solo, nella Camera della moda, e la partecipaz­ione alla prossima digital fashion week con un progetto che sottolinea non solo l’italiantià del marchio, l’orogolio di far parte della filiera di questo Paese, ma anche il legame con la ricerca. «Non si tratta solo di dare un sostegno economico a ricercator­i e scienziati. Né di offrire una risonanza mediatica: la moda questo lo può fare sicurament­e. Per noi però c’è molto di più e il nostro rapporto di fiducia con l’istituto Humanitas viene da molto prima della pandemia».

La sfilata della collezione Dolce&Gabbana uomo per la primaverae­state 2021 si terrà il 15 luglio all’aperto proprio nel campus di Humanitas: con l’istituto guidato da Alberto Mantovani Domenico Dolce e Stefano Gabbana collaboran­o da anni, finanziand­o borse di studio. Alla fine di febbraio, quando si pensava che il Covid-19 fosse un problema confinato alla Cina, gli stilisti hanno fatto una donazione per un progetto di ricerca sul coronaviru­s, poi sostenuto anche dalle vendite della Devotion Bag, borsa iconica del marchio, tra i best seller, tra l’altro, anche durante il lockdown, grazie all’e-commerce. «Parlando con il professor Mantovani abbiamo capito quanto l’idea stessa della ricerca, specie se fatta da scienziati della sua levatura, anche morale, sia quasi un modo di vedere il mondo. Significa avere una visione di medio-lungo periodo, vuol dire pensare alle prossime generazion­i, al futuro. è anche sinonimo di prevenzion­e, di tentativo di risolvere i problemi prima che diventino emergenze. Questa perenne proiezione verso il futuro è un abito mentale, non si tratta di “semplice” ottimismo. In fondo anche la moda, al suo meglio, è questo: guardare sempre avanti». La sfilata Dolce&Gabbana sarà fisica e digitale insieme: i modelli ci saranno e sono previsti circa 200 ospiti, seduti alle giuste distanze, naturalmen­te. «L’evento sarà trasmesso in streaming, come facciamo da tante stagioni, ma la fisicità di una sfilata resta importanti­ssima, anche per noi, perché è il coronament­o di mesi di lavoro, pre e post lockdown».

La fisicità verrà per forza maggior a mancare per la presentazi­one delle collezioni di alta moda e sartoria e di alta gioielleri­a e orologeria: «Abbiamo comunque fissato le date, il 2, 3 e 4 luglio - concludono Domenico Dolce e Stefano Gabbana -. Senza la pandemia, avremmo accolto clienti e stampa da tutto il mondo qui a Milano. Rimedierem­o con brevi filmati che raccontano ogni dettaglio delle nuove creazioni. Sperando che presto le persone possano tornare a vederle dal vivo in Italia, per capire tutto quello che c’è dietro. Ricerca e artigianal­ità».

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Qui sopra, la sfilata della collezione uomo per l’A-I 20-21 del febbraio scorso. A lato, da destra, Domenico Dolce e Stefano Gabbana
Gran finale. Qui sopra, la sfilata della collezione uomo per l’A-I 20-21 del febbraio scorso. A lato, da destra, Domenico Dolce e Stefano Gabbana
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