Garavaglia
«Anche i 5S rivogliono la flat tax»
Qualcosa si muove. La Lega diserta gli Stati generali indetti da Giuseppe Conte ma non rinuncia affatto al confronto con la maggioranza, a partire dalle modifiche al decreto Rilancio. Anche perchè non mancano le convergenze. Anzi in questo caso si potrebbe parlare di un “ritorno di fiamma”. « Abbiamo presentato un emendamento per ripristinare la flat tax al 20%, che avevamo introdotto quando eravamo al Governo per chi ha ricavi o compensi tra 65 e 100mila euro che l’ultima legge di Bilancio ha cancellato», spiega il leghista Massimo Garavaglia, ex viceministro dell’Economia dell’Esecutivo gialloverde. Ma a volere di nuovo la flat tax per le partite Iva fino a 100mila euro è anche il M5s. Il capogruppo grillino Davide Crippa ha presentato infatti un emendamento identico a quello del collega del Carroccio. Che farà il Pd, visto che il partito di Nicola Zingaretti assieme a Leu aveva sostenuto la cancellazione della norma?
«Per noi è importante il risultato e spero che i colleghi della maggioranza valutino attentamente le nostre proposte», insiste Garavaglia che punta l’attenzione in particolare su due misure presentate alla Camera dalla Lega al decreto rilancio per sostenere la liquidità delle imprese. «Così com’è anche un intervento condivisibile come l’ecobonus del 110% non funzionerà», sottolinea Garavaglia spiegando che le banche per anticipare il denaro attiveranno «una serie infinita di verifiche e controlli» che finiranno per impantanare quello che doveva essere un aiuto immediato. «Per evitarlo abbiamo previsto che, oltre alla banche, l’operazione possa essere eseguita anche dagli istituti finanziari regionali», che sono riconosciuti e regolati dalla Banca d’Italia, attraverso «la compensazione con le tasse regionali che vanno versate allo Stato». Stesso discorso per i crediti Iva: gli istituti finanziari regionali li potranno versare alle imprese compensandoli con l’Iva che le aziende anticipano allo Stato». Due interventi che si tradurrebbero in ossigeno immediato per le imprese. Così come l’atra proposta leghista: «Sfruttiamo la fattura elettronica per aiutare le aziende». Come? «L’Agenzia delle Entrate può - spiega Garavaglia - eseguire la compensazione diretta tra debiti e crediti fiscali delle singole aziende, che in questo modo andrebberoin banca solo per versare l’anticipo della differenza, riducendo così la loro esposizione». E sempre attraverso la fattura elettronica si potrebbe realizzare quella che l’ex viceministro definisce la «compensazione dei debiti-crediti commerciali».
Misure ad hoc anche per l’auto, settore tra i più colpiti dal lockdown e che pesa sull’intera filiera dell’automotive: dal produttore, all’indotto fino al concessionario. « Ci sono 900mila vetture ferme sui piazzali chiediamo la deduzione totale dell’acquisto dell’auto nuova per i lavoratori autonomi e incentivi per chi compra auto in stock - non solo quelle elettriche, ma tutte quelle che hanno una soglia bassa di emissione di Co2 » . E per smaltire il vechio parco-auto, aiuti per l’acquisto non solo di vetture nuove a fronte della demolizione delle vecchie ma anche per quelle usate meno inquinanti ( da Euro 5 in su) attraverso l’esenzione della tassa di trascrizione. La Lega insiste poi sulla reintroduzione dei voucher in agricoltura e sulla soppressione della sanatoria per gli immigrati. Emendamenti sono stati presentati anche per sostenere le scuole paritarie chiedendo di aumentare il fondo fino a 300 milioni e per l’edilizia sanitaria. Infine il turismo: «Invece che il bonus che non funziona - conclude Garavaglia - introduciamo un Interrail Italia da 50 euro per far viaggire ragazzi e famiglie » .
L’ecobonus del 110% non funzionerà, dalle banche troppe verifiche e controlli. Coinvolgere gli istituti finanziari regionali