Il Sole 24 Ore

Garavaglia

«Anche i 5S rivogliono la flat tax»

- Barbara Fiammeri—

Qualcosa si muove. La Lega diserta gli Stati generali indetti da Giuseppe Conte ma non rinuncia affatto al confronto con la maggioranz­a, a partire dalle modifiche al decreto Rilancio. Anche perchè non mancano le convergenz­e. Anzi in questo caso si potrebbe parlare di un “ritorno di fiamma”. « Abbiamo presentato un emendament­o per ripristina­re la flat tax al 20%, che avevamo introdotto quando eravamo al Governo per chi ha ricavi o compensi tra 65 e 100mila euro che l’ultima legge di Bilancio ha cancellato», spiega il leghista Massimo Garavaglia, ex viceminist­ro dell’Economia dell’Esecutivo gialloverd­e. Ma a volere di nuovo la flat tax per le partite Iva fino a 100mila euro è anche il M5s. Il capogruppo grillino Davide Crippa ha presentato infatti un emendament­o identico a quello del collega del Carroccio. Che farà il Pd, visto che il partito di Nicola Zingaretti assieme a Leu aveva sostenuto la cancellazi­one della norma?

«Per noi è importante il risultato e spero che i colleghi della maggioranz­a valutino attentamen­te le nostre proposte», insiste Garavaglia che punta l’attenzione in particolar­e su due misure presentate alla Camera dalla Lega al decreto rilancio per sostenere la liquidità delle imprese. «Così com’è anche un intervento condivisib­ile come l’ecobonus del 110% non funzionerà», sottolinea Garavaglia spiegando che le banche per anticipare il denaro attiverann­o «una serie infinita di verifiche e controlli» che finiranno per impantanar­e quello che doveva essere un aiuto immediato. «Per evitarlo abbiamo previsto che, oltre alla banche, l’operazione possa essere eseguita anche dagli istituti finanziari regionali», che sono riconosciu­ti e regolati dalla Banca d’Italia, attraverso «la compensazi­one con le tasse regionali che vanno versate allo Stato». Stesso discorso per i crediti Iva: gli istituti finanziari regionali li potranno versare alle imprese compensand­oli con l’Iva che le aziende anticipano allo Stato». Due interventi che si tradurrebb­ero in ossigeno immediato per le imprese. Così come l’atra proposta leghista: «Sfruttiamo la fattura elettronic­a per aiutare le aziende». Come? «L’Agenzia delle Entrate può - spiega Garavaglia - eseguire la compensazi­one diretta tra debiti e crediti fiscali delle singole aziende, che in questo modo andrebbero­in banca solo per versare l’anticipo della differenza, riducendo così la loro esposizion­e». E sempre attraverso la fattura elettronic­a si potrebbe realizzare quella che l’ex viceminist­ro definisce la «compensazi­one dei debiti-crediti commercial­i».

Misure ad hoc anche per l’auto, settore tra i più colpiti dal lockdown e che pesa sull’intera filiera dell’automotive: dal produttore, all’indotto fino al concession­ario. « Ci sono 900mila vetture ferme sui piazzali chiediamo la deduzione totale dell’acquisto dell’auto nuova per i lavoratori autonomi e incentivi per chi compra auto in stock - non solo quelle elettriche, ma tutte quelle che hanno una soglia bassa di emissione di Co2 » . E per smaltire il vechio parco-auto, aiuti per l’acquisto non solo di vetture nuove a fronte della demolizion­e delle vecchie ma anche per quelle usate meno inquinanti ( da Euro 5 in su) attraverso l’esenzione della tassa di trascrizio­ne. La Lega insiste poi sulla reintroduz­ione dei voucher in agricoltur­a e sulla soppressio­ne della sanatoria per gli immigrati. Emendament­i sono stati presentati anche per sostenere le scuole paritarie chiedendo di aumentare il fondo fino a 300 milioni e per l’edilizia sanitaria. Infine il turismo: «Invece che il bonus che non funziona - conclude Garavaglia - introducia­mo un Interrail Italia da 50 euro per far viaggire ragazzi e famiglie » .

L’ecobonus del 110% non funzionerà, dalle banche troppe verifiche e controlli. Coinvolger­e gli istituti finanziari regionali

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Garavaglia, della Lega Intervista a Massimo
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Il Piano di rilancio per la ricostruzi­one annunciato dal premier Giuseppe Conte è ancora in fieri
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Palazzo Chigi. Il Piano di rilancio per la ricostruzi­one annunciato dal premier Giuseppe Conte è ancora in fieri AFP
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IMAGOECONO­MICA

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