Enria avverte le banche: in arrivo nuovi test Bce sulla vulnerabilità
La vigilanza. Andrea Enria: «Lo stop ai dividendi finirà superata l’incertezza, gli istituti utilizzino i cuscinetti patrimoniali per erogare credito». Gualtieri: «Npl aumenteranno, ma non solo in Italia»
Niente stress test nell’anno della pandemia, ma qualcosa di simile. Le banche europee più significative saranno sottoposte a una speciale valutazione di vulnerabilità che sarà condotta dall’autorità di vigilanza europea Bce/ Ssm per stabilire la resilienza dei singoli istituti. Lo ha annunciato il numero uno dell’Ssm, Andrea Enria, nel corso di un incontro organizzato da Unicredit.
Niente stress test nell’anno dello scoppio della crisi pandemica, ma qualcosa di simile. Le banche europee più significative saranno sottoposte a una speciale valutazione di vulnerabilità - vulnerability assessment - che sarà condotta dall’autorità di vigilanza europea Bce/Ssm per stabilire la resilienza dei singoli istituti a questo shock senza precedenti e contrassegnato da un’«incertezza radicale». Ad annunciare l’avvio di questa verifica, straordinaria come il coronavirus e che si concluderà entro luglio e con risultati resi noti in via aggregata, è stato ieri il numero uno dell’Ssm Andrea Enria in un intervento ad un incontro organizzato da Unicredit: questo esercizio, ha detto, «mira a valutare il rendimento delle banche nell’ambito della proiezione macroeconomica di base della Bce 2020-2022».
Gli scenari della Bce che saranno utilizzati per valutare lo stato di salute delle banche in pandemia non sono stati resi noti ma saranno più di uno, dallo scenario base (contrazione del Pil del 13% nel secondo trimestre e dell’8,7% nel 2020) allo scenario peggiore (-12,6% nel 2020) con un’enfasi sull’eventualità di una seconda ondata e di un nuovo lockdown. A differenza degli stress test, dove alle banche viene richiesta una gran mole di dati aggiuntivi, la procedura della valutazione di vulnerabilità sarà più snella, nel senso che l’Ssm non richiederà dati oltre quelli di cui è già a conoscenza. Ma questo non significa che non vi sarà un dialogo stretto con tutti gli istituti. L’assessment è particolarmente complicato perchè, tra i tanti fattori, dovrà tener conto dell’impatto delle garanzie pubbliche, le quali, come ha rilevato ieri Enria in una conferenza organizzata da Goldman Sachs, differiscono molto tra Paesi. E questo aumenta il rischio che la pandemia scateni una grande frammentazione. Il faro dell’Ssm si accenderà anche sull’aumento del “cost of risk”, il costo del rischio che nel primo trimestre di quest’anno, quando gli effetti della pandemia non erano ancora visti catastrofici, è risultato per il 40% degli istituti molto basso in media rispetto allo stesso periodo del 2019 (meno di 2 punti base) e solo per il 9% l’incremento è stato superiore ai 20 punti base. L’assessment guarderà fino a che punto queste valutazioni, ottimistiche, sono continuate nel secondo trimestre. Un altro aspetto della verifica sulle banche in pandemia, che finirà sotto i riflettori dell’Ssm, è quello dei margini di utilizzo dei buffers di capitale e di liquidità, raccomandato dal supervisore - per fare spazio a nuovi impieghi o assorbire nuove perdite - ma non ancora messo in atto dalle banche. A questo proposito, ieri Enria ha ribadito che le banche sono state colpite dalla pandemia in condizioni molto migliori rispetto all’inizio della precedente grande crisi, con un CET1 al 14,8% contro il T1 inferiore al 9%. Anche per quanto riguarda la liquidità, rispetto all’anno di fondazione dell’Ssm nel 2014, le banche hanno adesso 3.200 miliardi di asset liquidabili contro i 1.900 miliardi di allora. Enria ha ricordato che le misure di allentamento varate dall’Ssm a metà marzo, mirate a mettere le banche nelle condizioni di continuare ad assorbire le perdite e a erogare credito all’economia, ammontano a buffer della guidance di Pillar 2 di capitale e di liquidirà pari da 400 miliardi, ai quali si può aggiungere la riserva di conservazione del capitale per ulteriori 160 miliardi. Sulla tempistica della sospensione dei dividendi, tra tutte le misure la più controversa per le banche, Enria punta a dare qualche segnale a fine luglio, ovvero dopo la valutazione di vulnerabilità.
Il ministro delle Finanze Roberto Gualtieri, intervenuto nella conferenza di Goldman Sachs, ha detto: «Non siamo preoccupati per la situazione del sistema bancario italiano. Sappiamo che capitalizzazione e qualità degli asset sono significativamente migliorati. Naturalmente è possibile, è probabile che dopo una crisi come questa ci sarà per un periodo di tempo un aumento dei crediti deteriorati ovunque, non è un problema solo italiano», ha chiarito rispondendo a una domanda se le moratorie messe in atto durante la pandemia non preludano a una futura ondata di insolvenze sui prestiti.
In arrivo per le banche una maggiore flessibilità nella gestione della leva finanziaria e dei crediti in sofferenza