Stretta Iva, la rivolta dei costruttori: no a proroghe dei pagamenti separati
Doppia penalizzazione per le imprese: drenaggio di cassa e rimborsi in ritardo
Il giorno dopo la notizia che il governo ha chiesto a Bruxelles una proroga di tre anni dello split payment, la stretta di cassa sull’Iva per le imprese appaltatrici della Pa, la posizione dei costruttori è ancora più dura. Una dichiarazione di guerra al governo. «La richiesta di proroga dello split payment che il Governo avrebbe avanzato a Bruxelles è un deliberato atto contro le imprese a cui si continua a togliere liquidità», dice l’Ance che ricorda anche come l’Italia sia il fanalino di coda Ue per i rimborsi Iva.
«Se veramente sarà confermata la richiesta di proroga che il Governo avrebbe avanzato in Europa - dice il presidente dell’Ance, Gabrele Buia - sarà l’ennesima prova che invece di voler aiutare le imprese si fa di tutto per farle chiudere soprattutto in questo momento. Se questo è lo spirito che anima il Governo negli Stati generali dell’economia che si aprono oggi - continua Buia - allora non c’è da stare tranquilli».
Sono anni che l’Ance chiede «l’eliminazione di una norma ingiusta che drena 2,5 miliardi all’anno alle imprese con la scusa che si vuole combattere l’evasione». Per Buai sono «balle: serve solo per fare cassa e subito a danno di tante imprese oneste». Infatti, «con l’entrata in vigore della fatturazione elettronica, che consente di controllare in modo capillare i versamenti, è venuta meno anche la motivazione originaria che aveva spinto cinque anni fa il legislatore ad adottare questa misura». Ance ricorda che Bruxelles aveva precisato che la norma doveva e poteva avere solo carattere temporaneo. Inoltre, visto che l’Italia è fanalino di coda nella Ue per rimborso Iva (63 settimane di media contro quella europea di 16) «significa che le imprese dovranno aspettare anni per riavere il proprio credito».
L’annuncio della richiesta di proroga era stata data giovedì dall’agenzia Radiocor che aveva riportato una dichiarazione del sottosegretario all’Economia, Paolo Baretta.