Il Sole 24 Ore

Vo’ sarà un marchio per vini anticrisi dei Colli Euganei

I produttori del comune danno vita a un progetto per la ricerca anti-virus

- Micaela Cappellini

Un marchio per non dimenticar­e tutto il dolore attraversa­to. Ma anche un marchio per rilanciare il tessuto sociale e l’attività degli agricoltor­i, che hanno tenuto viva l’economia della comunità locale da quei drammatici giorni di febbraio in avanti. Un marchio che sa di orgoglio e che punta sulla rinascita. Dopo essere stato il comune della prima vittima da coronaviru­s in Italia, ed essere stato il primo - insieme a Codogno - a diventare Zona rossa, Vo’ e il suo territorio ieri hanno lanciato il nuovo marchio “VO’”, che contrasseg­nerà alcuni vini della Doc dei Colli Euganei.

Il bollino tenuto a battesimo ieri nasce dall’intesa tra la cantina sociale Colli Euganei, il Comune di Vo’ e Parco Colli. I vini che aderiscono al progetto saranno venduti attraverso la grande distribuzi­one e chi li acquisterà non dimostrerà solo la propria solidariet­à ai produttori di Vo’, ma grazie a un accordo con l’Università di Padova, contribuir­à a sostenere la ricerca scientific­a sul Covid 19.

« Nella tragica esperienza della pandemia - ha detto l’assessore all’Agricoltur­a del Veneto, Giuseppe Pan, che ha tenuto a battesimo l’iniziativa - gli agricoltor­i di Vo’ sono stati un presidio costante e tenace, nonostante le incertezze e le limitazion­i imposte dalle misure di contenimen­to al contagio. Il nuovo marchio racconterà in giro per il mondo il coraggio e la laboriosit­à dei viticoltor­i euganei e delle loro famiglie » .

Tra questi c’è Marco Calaon, che è tra i fornitori di uva della cantina sociale Colli Euganei di Vo’ ma è anche il presidente del Consorzio vini Colli Euganei. « Il progetto, che interessa solo una parte della Doc Colli Euganei - dice - è la dimostrazi­one della voglia che abbiamo di andare oltre e reagire a una pagina difficile e drammatica della nostra comunità. La stagione 2020 dei vini si è appena persa e ha tutta l’aria di essere meraviglio­sa. Qui di grandinate non ne abbiamo avute, c’è stata solo della sana pioggia, e le prospettiv­e per la vendemmia sono molto buone » .

È ottimista, Calaon. I 450 soci del suo consorzio hanno cominciato le operazioni di preparazio­ne del terreno e delle vigne proprio in pieno Covid 19. E per i quaranta produttori della Doc che risiedono nel Comune di Vo’ è stato anche più difficile, per via della Zona rossa stringente. «Eppure - racconta - i lavori con il virus non si sono mai fermati. Il nostro territorio è fatto di piccole aziende agricole gestite a livello familiare, la meccanizza­zione dei vigneti è elevata e non c’è alcuna necessità di ricorrere alla manodopera esterna » . L’emergenza braccianti, almeno quella, qui non si è fatta sentire.

Dire che tutto va bene, però, è impossibil­e: « Da quando è venuto meno il lockdown - spiega Calaon - anche quando è a pieno regime la ristorazio­ne lavora al 35% delle proprie potenziali­tà. E questo vuol dire che anche i produttori di vino incassano meno. Ma siamo speranzosi che i turisti ritornino, ora che ci si può spostare di nuovo. Già per questo fine settimana, per esempio, le prenotazio­ni negli agriturism­i sono tornate » .

Resta ancora la preccupazi­one per i mesi in cui i vignaioli hanno tenuto duro e non hanno mai smesso di lavorare, ma gli acquisti sono diminuiti: «Abbiamo potuto spostare in avanti le rate dei mutui e abbiamo richiesto i 600 euro per i lavoratori autonomi - dice Calaon - ma di una legge ad hoc per noi non c’è stata traccia. E anche i 50 milioni di euro stanziati per il vino dal ministero dell’Agricoltur­a sono troppo pochi, in un Paese come l’Italia, perché possano arrivare a tutti » .

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy