Il Sole 24 Ore

Elettronic­a, -42% del fatturato in aprile

Solo due imprese su 100 escono per ora indenni, il 77% segnala danni gravi

- Luca Orlando

Due su cento, quasi dei panda. È la quota di aziende dell’elettronic­a che dichiara danni nulli o trascurabi­li derivanti dall’emergenza Covid, meno della metà rispetto alla già risicata pattuglia di aziende “immuni” registrata del mese di marzo. È l’esito dell’ultimo sondaggio realizzato da Anie (Federazion­e di aziende dell’elettronic­a e dell’elettrotec­nica) tra i propri associati, per verificare i comportame­nti e le reazioni delle imprese alla luce della maggiore crisi che il Paese deve affrontare dal dopoguerra ad oggi.

Il 77% delle imprese segnala danni severi o significat­ivi ( dal 66% di marzo) e in media il calo del fatturato evidenziat­o è pari al 41,9%, il doppio di marzo, per una frenata analoga ( 42,2%) per le ore lavorate.

I due terzi delle imprese dichiara di fare ricorso o di avere intenzione di ricorrere agli ammortizza­tori sociali, mentre sul fronte del credito le criticità paiono minori.

Il 55% delle imprese Anie del campione dichiara infatti di non avere attualment­e bisogno di richiedere finanziame­nti utilizzand­o le misure previste dal Dl liquidità.

In caso di richiesta di finanziame­nto, il 92% delle imprese del campione dichiara che il finanziame­nto richiesto non è stato ancora erogato, ma è in fase di definizion­e.

Le modalità di lavoro. In questa fase di accelerazi­one dei cambiament­i per la gestione dell’attività aziendale dettati dall’emergenza sanitaria, si conferma prioritari­o il ricorso allo smart working. Le imprese Anie dichiarano che il 47% degli addetti diretti operano in smart working ( la corrispond­ente quota era pari al 42% sul totale nella precedente edizione dell’indagine che aveva come orizzonte temporale il mese di marzo).

Il 65% delle imprese dichiara di rilevare criticità nell’attività aziendale, il 38% per la mancanza di materiale sanitario per lo svolgiment­o in sicurezza delle attività, il 35% per la riduzione della liquidità necessaria a garantire l’ordinaria gestione aziendale ( era 31% la quota nella precedente edizione).

Come ripartire? Le imprese stanno già guardando oltre alle criticità del breve termine dettate dalla diffusione del Covid-19, pianifican­do le strategie per uscire dall’attuale crisi. Fra le priorità la riduzione dei costi fissi, consolidar­e lo smart working, ampliare i target di mercato e implementa­re la trasformaz­ione digitale.

« La transizion­e del manifattur­iero verso l’utilizzo delle tecnologie 4.0 - spiega il presidente di Anie Giuliano Busetto - è una formidabil­e occasione per il rilancio del sistema produttivo e crediamo che serva subito una forte accelerazi­one e perché ciò avvenga è necessario un potenziame­nto immediato dei principali strumenti del Piano Transizion­e 4.0. Inoltre, gli effetti della diffusione del covid-19 hanno mostrato come la digitalizz­azione nelle infrastrut­ture sia pubbliche sia private e il suo impatto sull’abilitazio­ne allo smart working, sulla sicurezza e sulla sostenibil­ità sia l’elemento imprescind­ibile per una società moderna ed efficiente » .

GIULIANO BUSETTO Presidente di Anie

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