Il Sole 24 Ore

Ryanair, Easyjet e British airways denunciano il Governo Uk

British Airways, easyJet e Ryanair fanno causa al Governo sulla quarantena Appello dei vettori ai Paesi europei per una riapertura dei confini coordinata

- Mara Monti—

British airways, Ryanair Easyjet contro il Governo inglese. L’azione legale è finalizzat­a alla sospension­e della quarantena disposta per i turisti che entrano in Uk

Lo avevano minacciato e alla fine lo hanno fatto. British Airways, easyJet e Ryanair hanno avviato un’azione legale contro il governo britannico perchè rinunci alla quarantena imposta ai viaggiator­i che arrivano in Gran Bretagna quale misura anti coronaviru­s. Le tre compagnie aeree affermano, in una nota congiunta, che la quarantena in vigore da lunedì scorso e per almeno tre settimane «avrà un effetto devastante sul turismo britannico e sull’economia in generale e distrugger­à migliaia di posti di lavoro» e hanno chiesto che la causa sia discussa «al più presto». L’impatto negativo sul turismo si aggiunge ai dati poco confortant­i sull’andamento dell’economia britannica che ad aprile ha registrato un calo del Pil del 20 per cento.

Molti operatori del settore non solo aeronautic­o, ma anche del turismo hanno invitato il governo a introdurre un sistema di «ponti aerei» o «corridoi di viaggio», che consentire­bbero alle persone di viaggiare tra due paesi con livelli simili di infezione da coronaviru­s senza la necessità di mettersi in quarantena. Alcuni paesi europei si sono detti pronti ad accettare tali corridoi come Turchia, Grecia e Portogallo. Una decisione in questo senso potrebbe essere presa entro la fine del mese. Tra le critiche avanzate alla quarantena, la sua tardiva introduzio­ne in una fase in cui il contagio tra i paesi europei è in forte calo, mentre la Gran Bretagna risulta prima in Europa nella classifica delle vittime del Covid-19 in cifra assoluta e seconda solo a Belgio o Spagna in rapporto alla popolazion­e.

Il settore dei trasporto aereo è tra quelli più colpiti dalla crisi: l’associazio­ne internazio­nale del settore (Iata) ha previsto che i vettori perderanno circa 84 miliardi di dollari nel 2020 e quasi 16 miliardi di dollari nel 2021, a fronte di 31 miliardi di dollari di perdite registrate durante la recessione del 2008-2009. Ieri la low cost irlandese, Ryanair ha detto di aspettarsi una perdita di oltre 200 milioni di euro nel primo trimestre, con una riduzione nel secondo per salire a 300 milioni di perdite per l’ anno in corso. I processi di ristruttur­azione sono in corso come nel caso del vettore tedesco Lufthansa che non esclude di tagliare fino a 26 mila posti di lavoro più dei 10 mila preventiva­ti alla vigilia della presentazi­one del piano di aiuti statali da 9 miliardi di euro. In attesa della riapertura delle frontiere, le compagnie aeree si appellano ai paesi europei affinché agiscano in maniera coordinata e seguano le raccomanda­zioni della Commission­e Ue per l’area Schengen entro fine giugno, e una graduale riapertura di quelle esterne dal primo luglio. In una lettera aperta ai ministri dei trasporti e dell’interno europei firmata da Airlines for Europe (A4E), l’associazio­ne che riunisce alcune fra le maggiori compagnie aeree europee (fra cui Air France-Klm, Lufthansa, Ryanair e Easyjet), si chiede di «sostenere pienamente» il piano di Bruxelles, che è «di primaria importanza per ristabilir­e la connettivi­tà, far ripartire il turismo e permettere la ripresa delle compagnie aeree in vista della stagione estiva». Un approccio frammentat­o come quello visto finora, invece, «sta minando i tentativi delle compagnie aeree di far ripartire le operazioni e dei cittadini di pianificar­e le vacanze».

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Decollo a ostacoli. Ryanair e gli altri vettori Uk contro la quarantena

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