Mediaset ricorre all’Antitrust sul calcio in chiaro
Anche Discovery esce allo scoperto con una lettera al ministro Spadafora
A meno di una settimana dalla ripresa del campionato, la questione Serie A approda all’Antitrust. È stata Mediaset a inviare una segnalazione all’Autorità per mettere in guardia da quella che secondo il Biscione rischierebbe di tramutarsi in «una condotta anticoncorrenziale e distorsiva del mercato della raccolta pubblicitaria».
L’eventualità di una ripartenza della massima serie, con eventi trasmessi in chiaro (anche solo parzialmente) su Tv8, il canale di Sky alla posizione numero 8 del digitale terrestre, ha fatto scattare l’allarme in Mediaset, ma non solo. A quantoIl quanto Il Sole 24 Ore ha potuto verificare anche Discovery ha inviato una missiva al ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, evidenziando la propria criticità rispetto a una soluzione - quella della trasmissione di eventi in chiaro - ritenuta potenzialmente lesiva.
Del resto con un calendario di partite così serrato, è il ragionamento, qualsiasi palinsesto alternativo dei broadcaster ne uscirebbe sconfitto. Che eventuali ascolti stellari da parte di Sky possano portare a un incremento proporzionale per gli introiti pubblicitari è tutto da vedere visto l’andamento del mercato. Ma l’equazione non è per nulla peregrina e spaventa Mediaset, Discovery ma anche la Rai che, dal canto suo, non avrebbe inviato esposti o segnalazioni formali pur chiarendo da tempo che se c’è un’esigenza di “ordine pubblico” tale da giustificare una trasmissione in chiaro delle partite, la tv pubblica dovrebbe essere considerata il principale veicolo.
Per quel che riguarda invece Dazn, assegnataria dei diritti per 3 su 10 partite a settimana, sul tavolo non ci sarebbe alcuna previsione di partita in chiaro, anche per le caratteristiche stesse della “Netflix dello sport”.
Cosa accadrà ora è tutto da vedere con il ministro per lo Sport Spadafora che da tempo - anche se intensificando nell’ultimo periodo - sta verificando la possibilità di un accordo per la trasmissione in diretta in chiaro di alcune partite. Tutto questo però formalmente cozza con la Legge Melandri, perché quei diritti non sono stati messi a disposizione con un apposito bando. Gli unici diritti, di cui Sky e
Dazn sono assegnatari per l’Italia, sono quelli pay.
La posizione di Mediaset in questo senso è stata chiarita in una lettera di diffida arrivata in Lega Serie A giovedì sera e, ora, con la segnalazione all’Antitrust. Quella evidenziata dal gruppo di Cologno è comunque posizione comune dei broadcaster: o si dà a tutti la possibilità di trasmettere in chiaro le partite di Serie A, oppure che si vada a bando (cosa però impossibile, anche per i tempi). Forse un’apertura potrebbe esserci sulla possibilità di trasmettere, ma senza raccogliere pubblicità. Ma la strada appare fin troppo stretta al momento.