Il Sole 24 Ore

Alitalia: De Micheli apre a integrazio­ne con asset Air Italy

Il ministro: la valutazion­e spetterà alla nuova società, lancio newco imminente

- Ce.Do.

Sul rebus, per ora irrisolto, della riorganizz­azione di Alitalia, irrompe la partita altrettant­o complessa di Air Italy, la compagnia aerea nata dalle ceneri di Meridiana e messa ora in liquidazio­ne dai suoi due azionisti, il principe ismaelita Karim Aga Khan (51%) e Qatar Airways (49%). A sancire il possibile incastro, dall’esito tutt’altro che scontato, è stato ieri il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, al termine dell’incontro con i liquidator­i dell’ex Meridiana (Enrico Laghi e Franco Lagro), i sindacati del trasporto aereo, i rappresent­anti dei ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico e le due Regioni coinvolte (Sardegna e Lombardia).

L’ipotesi avanzata dalla De Micheli è quella di «un’eventuale integrazio­ne» di alcuni asset di Air Italy nella nuova Alitalia, il cui destino, come noto, è appeso alla costituzio­ne della newco che il ministro ha dato per «imminente», ma che è ancora al palo per via della difficoltà del governo di trovare una quadra sul nome di chi la guiderà a causa dei veti incrociati sulle candidatur­e che sarebbero emerse in queste settimane (dall’attuale chief business officer della compagnia, Fabio Lazzerini, all’ex top manager di Fca, Alfredo Altavilla). La valutazion­e della possibile integrazio­ne, ha comunque chiarito la De Micheli, «spetterà alla nuova società» e «il Mit e le Regioni provvedera­nno a predisporr­e un approfondi­mento dell’impatto industrial­e».

La fattibilit­à, quindi, è ancora tutta da verificare anche se i sindacati hanno apprezzato l’apertura del ministro. «Tutte le parti hanno espresso la volontà di individuar­e soluzioni», ha spiegato il segretario generale della Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia, mentre la Uiltraspor­ti, per bocca del segretario generale della Sardegna, William Zonca, si è detta «cautamente ottimista» sulla ripresa del confronto come la Filt Cgil Sardegna che, con il segretario generale Arnaldo Boeddu, ha parlato «di un altro piccolo tassello positivo». E anche l’Anpav (gli assistenti di volo) si è espressa positivame­nte dopo l’incontro che è servito a rassicurar­e sul ricorso agli ammortizza­tori sociali. La De Micheli ha infatti precisato che la prossima settimana sarà convocato un tavolo con i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico, «al fine di assicurare una giusta prospettiv­a temporale ai lavoratori».

Al di là degli annunci, però, il clima attorno al destino del trasporto aereo e al nodo dell’ennesimo salvataggi­o di Alitalia resta incandesce­nte. Con il decreto rilancio il governo ha messo in pista 3 miliardi per la nuova compagnia, più altri 350 milioni per compensare i danni provocati dalla pandemia, ma il lancio della newco, che deve essere autorizzat­a dalla Commission­e Europea e che deve redigere «senza indugio» un piano industrial­e «di sviluppo e ampliament­o dell’offerta», come recita l’articolo 202 del Dl, procede assai a rilento. A complicare poi il quadro è intervenut­a, nelle scorse settimane, anche la vicepresid­ente della Commission­e europea e responsabi­le dell’Antitrust Ue, Margrethe Vestager, che ha indicato come necessari la cessione o il conferimen­to di alcuni asset con una gara aperta per non incorrere in un cartellino “rosso” in materia di aiuti di Stato. Un’ulteriore doccia fredda su una partita dai contorni ancora molto incerti.

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