Tagli all’Iva e bonus figli, il governo Merkel approva il piano da 130 miliardi
«Mascherina, distanziamento sociale e tamponi: è questa la nuova normalità, fino a quando non avremo il vaccino. Ma la Germania ha una grande, grande possibilità di evitare la seconda ondata». Così ieri il ministro delle Finanze Olaf Scholz ha descritto il “new normal” tedesco nell’era Covid-19, senza aggiungere però che tra le grandi novità della nuova Germania in pandemia c’è anche il ritorno del deficit e un possibile aumento del debito pubblico tra i 190 e i 210 miliardi in due anni (con un picco potenziale di 300: al momento ne sono stati annunciati 156) che - anche per via di una recessione 2020 con stime di contrazione del Pil che oscillano tra -6,3% del Governo e -8,1% - di think tank, potrebbe riportare secondo l’ufficio studi di Deutsche Bank il debito/Pil al 75% quest’anno (sulla base di un calo del Pil del 9% e deficit/Pil all’8,7%) e all’80% nel 2021 dal 60% nel 2019. Nel presentare assieme al ministro dell’Economia Peter Altmaier la maxi-manovra di stimolo fiscale da 130 miliardi, approvata ieri dal gabinetto guidato dalla cancelliera Angela Merkel, il socialdemocratico Scholz ha posto l’accento sulla misura senza precedenti a memoria d’uomo in Germania: il taglio temporaneo dell’Iva dal 19% al 16% e dal 7% al 5%, dal primo luglio al 31 dicembre 2020 per rilanciare i consumi: intervento che, velocizzato da semplificazioni e iter veloci a pioggia che rendono la Germania particolarmente agile nel gestire questa crisi epocale, può valere fino a 19,6 miliardi di minori entrate fiscali (0,6% del Pil 2019).
«Questo pacchetto creerà la fiducia necessaria per portarci fuori dalla crisi, con tutta la forza», ha detto Scholz. «Il punto più basso dovrebbe essere superato nella seconda metà dell’anno, torneremo ad essere la locomotiva dell’Europa», ha affermato con punte di ottimismo e di realismo Altmaier, stimando il ritorno al livello pre-Covid nel 2022. Lo stimolo della fiducia è emerso ancora una volta ieri, come per la prima tranche di misure draconiane di marzo, il perno centrale della manovra per la ripresa e la ricostruzione. I cittadini tedeschi sono sotto shock, anche se il numero di decessi per milione di abitanti è tra i più bassi al mondo e la curva dei contagi è stata fin da subito tenuta sotto controllo: un’altra tendenza molto seguita è quella del Kurzarbeitergeld, la speciale cassa integrazione per orari ridotti, richiesta da 855.000 aziende per fine maggio ed equivalente a 11,7 milioni di lavoratori a un costo che può prosciugare entro fine anno i 26 miliardi di riserve del fondo ad hoc.
I tempi di approvazione in Parlamento sono stretti: il Konjuncturpaket da 130 miliardi, varato il 3 giugno e dotato ieri del disco verde del gabinetto, dovrà andare al voto entro il 29 giugno per entrare in vigore il primo luglio.
«Con il taglio dell’Iva, che è la misura più importante decisa oggi, aumentiamo il potere d’acquisto, rafforziamo i consumi specialmente dei cittadini a reddito più basso. A questo si abbinano altre misure per sostenere le famiglie con bambini e i genitori single». Il bonus una tantum da 300 euro per figlio, versato in due rate da 150 euro a settembre e ottobre, costerà alle casse dello Stato 4,3 miliardi. Per un biennio i genitori single avranno un’indennità più che raddoppiata dagli attuali 1.900 euro a 4.000 euro per il 2020 e 2021. Per incentivare i consumi e dare sollievo alle aziende in difficoltà, anche le bollette dell’elettricità saranno più leggere per famiglie e imprese, con un costo per i conti pubblici stimato da Deutsche Bank fino a 11 miliardi.
Il pacchetto ripresentato ieri comprende una miriade di interventi fiscali temporanei sulle dichiarazioni dei redditi 2019, tra sussidi e detrazioni su costi fissi e ammortamenti soprattutto per le Pmi, con agevolazioni e rinvii nei versamenti delle tasse per le imprese più colpite dai ritardi nelle importazioni per le catene di valore danneggiate dalle misure di contenimento, proroghe per le detrazioni sugli investimenti non fatti a causa del coronavirus (6 miliardi), deroghe su acconti nella dichiarazione dei redditi, incentivi per auto aziendali. Sono previste nuove iniezioni di liquidità per 25 miliardi (lo 0,7% del Pil che attingerà a risorse rimaste inutilizzate dal primo pacchetto di Soforthilfe), per il trimestre giugno-agosto, mirate ai settori più colpiti che sono ristorazione, alberghiero, turismo ed eventi e mostre. Nel Zukunftspaket, per gli investimenti che guardano al futuro e che fanno parte dei 130 miliardi, ve ne sono 50 miliardi circa di incentivi e investimenti per rafforzare le vendite di auto elettriche, e-mobility, modernizzazione di tutti i mezzi di trasporto, miglioramento del sistema sanitario che è già considerato tra i migliori al mondo e che è un fattore chiave per domare il Covid-19.
Il pacchetto messo a punto ieri da 130 miliardi va ad aggiungersi allo “scudo” di protezione dell’economia varato dal governo di grande coalizione con l’ok del Parlamento in tempi record a metà marzo per un ammontare astronomico e senza precedenti in tempi di pace pari a 1.270 miliardi (37% del Pil) tra sovvenzioni e prestiti (453 miliardi) e garanzie pubbliche (820 miliardi).
Nel nuovo corso tedesco c’è il ritorno del debito: 75% del Pil nel 2020 e 80% nel 2021 per Deutsche Bank