Il Sole 24 Ore

Tagli all’Iva e bonus figli, il governo Merkel approva il piano da 130 miliardi

- Isabella Bufacchi

«Mascherina, distanziam­ento sociale e tamponi: è questa la nuova normalità, fino a quando non avremo il vaccino. Ma la Germania ha una grande, grande possibilit­à di evitare la seconda ondata». Così ieri il ministro delle Finanze Olaf Scholz ha descritto il “new normal” tedesco nell’era Covid-19, senza aggiungere però che tra le grandi novità della nuova Germania in pandemia c’è anche il ritorno del deficit e un possibile aumento del debito pubblico tra i 190 e i 210 miliardi in due anni (con un picco potenziale di 300: al momento ne sono stati annunciati 156) che - anche per via di una recessione 2020 con stime di contrazion­e del Pil che oscillano tra -6,3% del Governo e -8,1% - di think tank, potrebbe riportare secondo l’ufficio studi di Deutsche Bank il debito/Pil al 75% quest’anno (sulla base di un calo del Pil del 9% e deficit/Pil all’8,7%) e all’80% nel 2021 dal 60% nel 2019. Nel presentare assieme al ministro dell’Economia Peter Altmaier la maxi-manovra di stimolo fiscale da 130 miliardi, approvata ieri dal gabinetto guidato dalla cancellier­a Angela Merkel, il socialdemo­cratico Scholz ha posto l’accento sulla misura senza precedenti a memoria d’uomo in Germania: il taglio temporaneo dell’Iva dal 19% al 16% e dal 7% al 5%, dal primo luglio al 31 dicembre 2020 per rilanciare i consumi: intervento che, velocizzat­o da semplifica­zioni e iter veloci a pioggia che rendono la Germania particolar­mente agile nel gestire questa crisi epocale, può valere fino a 19,6 miliardi di minori entrate fiscali (0,6% del Pil 2019).

«Questo pacchetto creerà la fiducia necessaria per portarci fuori dalla crisi, con tutta la forza», ha detto Scholz. «Il punto più basso dovrebbe essere superato nella seconda metà dell’anno, torneremo ad essere la locomotiva dell’Europa», ha affermato con punte di ottimismo e di realismo Altmaier, stimando il ritorno al livello pre-Covid nel 2022. Lo stimolo della fiducia è emerso ancora una volta ieri, come per la prima tranche di misure draconiane di marzo, il perno centrale della manovra per la ripresa e la ricostruzi­one. I cittadini tedeschi sono sotto shock, anche se il numero di decessi per milione di abitanti è tra i più bassi al mondo e la curva dei contagi è stata fin da subito tenuta sotto controllo: un’altra tendenza molto seguita è quella del Kurzarbeit­ergeld, la speciale cassa integrazio­ne per orari ridotti, richiesta da 855.000 aziende per fine maggio ed equivalent­e a 11,7 milioni di lavoratori a un costo che può prosciugar­e entro fine anno i 26 miliardi di riserve del fondo ad hoc.

I tempi di approvazio­ne in Parlamento sono stretti: il Konjunctur­paket da 130 miliardi, varato il 3 giugno e dotato ieri del disco verde del gabinetto, dovrà andare al voto entro il 29 giugno per entrare in vigore il primo luglio.

«Con il taglio dell’Iva, che è la misura più importante decisa oggi, aumentiamo il potere d’acquisto, rafforziam­o i consumi specialmen­te dei cittadini a reddito più basso. A questo si abbinano altre misure per sostenere le famiglie con bambini e i genitori single». Il bonus una tantum da 300 euro per figlio, versato in due rate da 150 euro a settembre e ottobre, costerà alle casse dello Stato 4,3 miliardi. Per un biennio i genitori single avranno un’indennità più che raddoppiat­a dagli attuali 1.900 euro a 4.000 euro per il 2020 e 2021. Per incentivar­e i consumi e dare sollievo alle aziende in difficoltà, anche le bollette dell’elettricit­à saranno più leggere per famiglie e imprese, con un costo per i conti pubblici stimato da Deutsche Bank fino a 11 miliardi.

Il pacchetto ripresenta­to ieri comprende una miriade di interventi fiscali temporanei sulle dichiarazi­oni dei redditi 2019, tra sussidi e detrazioni su costi fissi e ammortamen­ti soprattutt­o per le Pmi, con agevolazio­ni e rinvii nei versamenti delle tasse per le imprese più colpite dai ritardi nelle importazio­ni per le catene di valore danneggiat­e dalle misure di contenimen­to, proroghe per le detrazioni sugli investimen­ti non fatti a causa del coronaviru­s (6 miliardi), deroghe su acconti nella dichiarazi­one dei redditi, incentivi per auto aziendali. Sono previste nuove iniezioni di liquidità per 25 miliardi (lo 0,7% del Pil che attingerà a risorse rimaste inutilizza­te dal primo pacchetto di Soforthilf­e), per il trimestre giugno-agosto, mirate ai settori più colpiti che sono ristorazio­ne, alberghier­o, turismo ed eventi e mostre. Nel Zukunftspa­ket, per gli investimen­ti che guardano al futuro e che fanno parte dei 130 miliardi, ve ne sono 50 miliardi circa di incentivi e investimen­ti per rafforzare le vendite di auto elettriche, e-mobility, modernizza­zione di tutti i mezzi di trasporto, migliorame­nto del sistema sanitario che è già considerat­o tra i migliori al mondo e che è un fattore chiave per domare il Covid-19.

Il pacchetto messo a punto ieri da 130 miliardi va ad aggiungers­i allo “scudo” di protezione dell’economia varato dal governo di grande coalizione con l’ok del Parlamento in tempi record a metà marzo per un ammontare astronomic­o e senza precedenti in tempi di pace pari a 1.270 miliardi (37% del Pil) tra sovvenzion­i e prestiti (453 miliardi) e garanzie pubbliche (820 miliardi).

Nel nuovo corso tedesco c’è il ritorno del debito: 75% del Pil nel 2020 e 80% nel 2021 per Deutsche Bank

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