Il Sole 24 Ore

Innovazion­e Sulla banda larga pesano tagli e ritardi

Il bando aree industrial­i rinviato al 2021 quando saranno ripristina­ti i fondi La chiusura totale del piano slitta al 2023. Il rischio di perdere parte delle risorse europee

- Carmine Fotina

Dossier dell’innovazion­e fermi.

Fallito il target 2020, per il Mise Piano da aggiornare. Il nodo degli impegni di copertura modificati da altri operatori privati

Aree a fallimento di mercato.

Pagina a cura di

Il nuovo slittament­o del Piano banda ultralarga, le strategie nazionali su blockchain e intelligen­za artificial­e congelate da oltre un anno, lo scontro tra ministri e alleati di maggioranz­a sull’identità digitale e sul venture capital. Proprio mentre ai titoli su innovazion­e e digitalizz­azione il presidente del Consiglio Giuseppe Conte attribuisc­e grande enfasi nel piano di rilancio economico, i principali dossier per modernizza­re il paese sono incagliati.

Gli ultimi colpi alle ambizioni sono arrivati dalle consideraz­ioni condivise dai ministri nel Cobul, il comitato interminis­teriale per la banda ultralarga. Il bando da 1,1 miliardi per coprire in fibra ottica le “aree grigie”, tecnicamen­te quelle in cui è presente un unico operatore di rete, ma anche quelle dove c’è la maggiore concentraz­ione di distretti industrial­i e di comuni ad altra intensità manifattur­iera, è destinato a slittare al 2021. Oltre tre anni di ritardo rispetto alle previsioni iniziali. Le risorse necessarie, a valere sul Fondo sviluppo e coesione, sono state momentanea­mente stralciate per coprire interventi legati all’attuale emergenza economica come - per ora è un’opzione - il Fondo di garanzia Pmi. Torneranno disponibil­i solo attingendo alla programmaz­ione 202127 delle risorse comunitari­e. Così in questi mesi, incrociand­o i dati del ministero dello Sviluppo economico e delle Regioni, ci saranno soltanto attività propedeuti­che all’identifica­zione delle aree di interesse industrial­e che saranno oggetto dell’intervento. Poi bisognerà portare a termine con la Commission­e europea il doppio passaggio pre-notifica e notifica per ottenere il via libera.

Resta estremamen­te critica anche la situazione delle aree bianche, tecnicamen­te quelle dove non ci sono reti di privati né prospettiv­e di loro investimen­ti a breve. In questo caso il primo bando risale al 2016 e in questi anni è cresciuto il rischio di collisione tra i soggetti coinvolti. Il Cobul ora prevede un anno in più per chiudere tutti i circa 7.700 Comuni previsti dai tre bandi. Mancato il target iniziale del 2020, si supererann­o anche il 2021 e il 2022 e i lavori della concession­aria pubblica Open Fiber ( OF), joint venture al 50% tra Cassa depositi e prestiti ed Enel, si concludera­nno in tutte le regioni solo nel 2023. In particolar­e, OF parla di una coda relativa a Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria (in quest’ultimo caso si è partiti dopo a causa di un contenzios­o). Dal ministero dello Sviluppo filtra preoccupaz­ione, anche in consideraz­ione del rischio di dover restituire a Bruxelles una quota seppure contenuta delle risorse Ue dei Por regionali che non si riuscirà a spendere entro la metà del 2023, quando scatterann­o le procedure di rendiconta­zione. In più di un’occasione il ministro Stefano Patuanelli ha fatto riferiment­o alla necessità di aggiornare il Piano e sarebbero state fatte riflession­i anche sulla possibilit­à di modificare i termini della concession­e, tema tuttavia complesso e che potrebbe essere bloccato dall’incertezza che continua a circondare il progetto della rete unica con Tim, anche questo evocato dal premier Conte.

Nel frattempo i numeri deprimenti dell’indice Desi sulla digitalizz­azione dei paesi Ue, che segnala l’Italia di nuovo in peggiorame­nto sia nella valutazion­e generale ( dal 23esimo al 25esimo e quartultim­o posto) sia nella graduatori­a sulla connettivi­tà internet a banda larga (dal 12esimo al 17esimo posto), hanno riaperto le ostilità dialettich­e tra l’amministra­tore delegato di Infratel, Marco Bellezza, e Open Fiber. I dati Infratel segnalano che risultano attualment­e chiusi in fibra ottica con Cuir (certificat­o di ultimazion­e impianto di rete) 664 Comuni, di cui già collaudabi­li con Pcn ( punto di consegna neutro) 289. I Comuni in fibra collaudati positivame­nte risultano appena 89, con prescrizio­ni 31. Infratel sta accelerand­o l’attività di ispezioni sui cantieri, dove necessario sta applicando le penali previste e da domani metterà online il nuovo sito in cui si vedrà con evidenza grafica, attraverso colorazion­i diverse, lo stato dei Comuni e in una seconda fase saranno create sezioni con i verbali dei controlli e con i dettagli del contratto di concession­e. Ma sono anche altri i temi divisivi o su cui si lavora per porre dei correttivi. L’entità del personale messo in campo dai fornitori di OF, ad esempio, o il problema delle complicazi­oni poste al concession­ario dalle amministra­zioni locali.

OF, sulla base del nuovo piano industrial­e e dell’apporto di capitale recentemen­te approvato dagli azionisti, è in campo ora anche per un ampliament­o del perimetro di coperture alle aree grigie. Quanto alle aree bianche, rileva l’azienda, «stiamo accelerand­o. Con Infratel, mantenendo costanteme­nte informato il Cobul, stiamo lavorando a semplifica­re procedure operative e ad individuar­e, nell’ambito delle concession­i, soluzioni concrete alla confusione derivante anche dal mancato rispetto di impegni di copertura presi pubblicame­nte da operatori privati su Comuni che per questo motivo sono stati esclusi del tutto o parzialmen­te dal Piano, con relativo danno per i cittadini». Il riferiment­o è agli impegni che negli anni scorsi erano stati annunciati nelle zone teoricamen­te a maggiore concorrenz­a, definite “nere”. «Tim e gli altri operatori privati - sostiene OF - hanno infatti spostato fino a ulteriori tre anni il termine per la conclusion­e degli investimen­ti in Fttc (fibra fino alla cabina di strada, ndr) e Fwa ( sistema misto fibrawirel­ess, ndr) nelle aree nere, come registrato nelle consultazi­oni pubbliche effettuate da Infratel » .

Open Fiber: al lavoro con Infratel, nell’ambito della concession­e, per semplifica­re le procedure

 ??  ??
 ??  ?? Lo stallo. Nonostante la grande enfasi nel piano di rilancio economico del governo, i principali dossier su innovazion­e e digitalizz­azione sono fermi al palo
ADOBESTOCK
Lo stallo. Nonostante la grande enfasi nel piano di rilancio economico del governo, i principali dossier su innovazion­e e digitalizz­azione sono fermi al palo ADOBESTOCK

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy