Il Sole 24 Ore

L’Argentina proroga l’offerta ai creditori evitando il default

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Il governo argentino ha prorogato la scadenza dell'offerta di ristruttur­azione di quasi 67miliardi di dollari del suo debito estero. I creditori dispongono di un altra settimana accettare la proposta. La data clou sarà il 19 giugno. È la quarta proroga riguardant­e la proposta originale del governo di Alberto Fernandez, e mostra che, pur continuand­o a negoziare, le parti hanno interesse a raggiunger­e un accordo.

La ristruttur­azione del debito, secondo la maggior parte degli analisti di Buenos Aires, potrebbe andare a buon fine. Il ministro dell’Economia, Martín Guzmán, lavora per una nuova formula mirata a raggiunger­e una proposta di rimborso uguale, o superiore di un paio di punti, a 50 dollari per ogni 100 di valore nominale dei titoli in scadenza. I fondi di investimen­to che posseggono una parte importante del debito esigevano dal governo almeno 55 dollari di rimborso, ma è possibile che con l’aggiunta di un meccanismo variabile legato all’andamento del Pil e/o alle esportazio­ni agro-zootecnich­e argentine, l’intesa possa essere raggiunta. La prima offerta argentina prevedeva un periodo di grazia di tre anni, un taglio del 5,4% sul capitale e del 62% sugli interessi: un pacchetto che si traduce in un risparmio di 41,5 miliardi di dollari, portando dunque il tasso di interesse dal 7% a una media del 2,3%. Proposta rispedita al mittente da oltre l’80% dei creditori.

67 MILIARDI DI DOLLARI È l’ammontare del debito estero che il governo di Buenos Aires deve ristruttur­are per evitare di scivolare in un altro crack

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