Pd, Zanda chiude il bilancio 2019 con un avanzo di 683mila euro
«Il bilancio chiuso al 31/12/2019 evidenzia un avanzo di gestione di Euro 682.800. Un risultato non scontato in un anno caratterizzato sia da importanti avvenimenti che hanno comportato per il Partito maggiori spese (elezioni europee, elezioni regionali, elezioni primarie) sia da eventi eccezionali come la scissione di Matteo Renzi e l’uscita dal Partito dei 39 parlamentari che ha determinato una corrispondente contrazione dei loro contributi mensili».
È con una certa soddisfazione che Luigi Zanda, nella relazione preparata per la direzione del Pd di domani, annuncia un avanzo di bilancio dopo molti anni di difficoltà economica del partito. Zanda si è dimesso qualche settimana fa dalla carica di tesoriere per dedicarsi senza problemi di conflitto di interesse al nuovo incarico di presidente della società editrice Domani, la nuova avventura di Carlo De Benedetti. Ma è naturalmente lui che renderà conto al partito dei conti 2019. Tuttavia il risultato positivo è stato possibile - al netto del buon risultato del Due per mille («l’esercizio 2019 è stato caratterizzato da un grandioso risultato pari a € 8.438.000, il più elevato conseguito finora dal partito») - grazie alla cassa integrazione. Per raggiungere l’equilibrio di bilancio il Pd dovrà avere un organico di 40 dipendenti a fronte degli attuali 148: la strada intrapresa è un «un congruo finanziamento» bancario da destinare a incentivi per l’uscita concordata di parte dei dipendenti.