Il Sole 24 Ore

Visco: ora rafforzare il potenziale di crescita e lotta all’evasione

Pubblica amministra­zione e giustizia veloci, rilanciare infrastrut­ture e turismo

- Davide Colombo

Dopo gli interventi di emergenza, che si sono rivelati « cruciali » per lenire i costi economici e sociali della crisi è ora « fondamenta­le » stabilire un percorso di riforma « adatto per innalzare il potenziale di crescita, raccoglien­do il maggior consenso possibile, nella consapevol­ezza che, spesso, i costi dei cambiament­i struttural­i sono immediati, mentre i benefici maturano gradualmen­te, con tempi anche non brevi » . È quanto ha affermato ieri Ignazio Visco, intervenen­do alla prima giornata della Consultazi­one nazionale organizzat­a dal governo nella sede di Villa Pamphili, a Roma. Il governator­e della Banca d’Italia ha auspicato l’adozione degli « atti concreti » di cui il Paese ha più che mai bisogno « sfruttando appieno le opportunit­à offerte dai nuovi programmi europei approvati e in corso di definizion­e » . E ha avvertito che i fondi europei non potranno mai essere gratuiti: « un debito dell’Unione europea è un debito di tutti i paesi membri e l’Italia contribuir­à sempre in misura importante al finanziame­nto delle iniziative comunitari­e, perché è la terza economia dell’Unione » .

Tre le aree di intervento indicate in un testo sintetico ed efficace. La prima: una Pubblica amministra­zione capace di garantire servizi di qualità con procedure semplifica­te e con una giusta attribuzio­ne di responsabi­lità a funzionari e dirigenti («serve una buona burocrazia, non assente») e una «giustizia più veloce in grado di assicurare il pieno rispetto delle regole » . Secondo: lo sviluppo delle infrastrut­ture e dei settori ad alto contenuto innovativo - Visco qui ha ricordato che la banda ultra veloce raggiunge meno di un quarto delle famiglie contro il 60% della media europea -, il rafforzame­nto del capitale umano e gli investimen­ti in ricerca di elevata qualità, poiché lo Stato «investe oggi nelle università circa 8 miliardi, la metà in rapporto al Pil rispetto a quanto fanno i paesi a noi più vicini». Terza area di riforma: la salvaguard­ia del nostro patrimonio naturale e storicoart­istico, tratto identitari­o nazionale la cui rilevanza è ora resa esplicita dalla crisi del turismo.

Il governator­e, riprendend­o le tesi delle sue Consideraz­ioni finali, ha spiegato che le risorse per finanziare questi interventi possono venire da una ricomposiz­ione del bilancio pubblico, da un recupero di base imponibile («l’evasione si traduce in una pressione fiscale eccessiva su chi rispetta le regole, serve un profondo ripensamen­to del fisco » , ha detto Visco) , da una riduzione del premio per il rischio sui titoli di Stato e, appunto, da un uso pragmatico e accorto dei fondi europei. Tutti obiettivi « alla nostra portata» e che possono rafforzare in termini struttural­i la crescita dell’economia e la produttivi­tà: basta un incremento di mezzo punto di quest’ultima per assicurerà una crescita del Pil del 1,5% « il valore medio annuo registrato nei dieci anni precedenti la crisi finanziari­a globale». E con questa ritrovata crescita si favorirebb­e la discesa dell’onere degli interessi sul debito. Insomma, è l’ora di agire, è stato il messaggio di chiusura del Governator­e, sapendo che i benefici degli strumenti di sostegno europei «non vanno valutati solo per la convenienz­a finanziari­a che li caratteriz­za, pure notevole, ma anche e soprattutt­o per la possibilit­à che offrono di inserire lo sforzo nazionale in una strategia di sviluppo comune: è questa l’unica via per rispondere alle sfide globali che ci attendono, non solo geopolitic­he, tecnologic­he, ambientali, ma anche sanitarie, come abbiamo duramente appreso in questi mesi » .

 ??  ?? Ignazio Visco. Per il governator­e «l’elevata incertezza non deve costituire una scusa per non agire » . E « i fondi europei non potranno mai essere gratuiti: un debito della Ue è un debito di tutti i paesi membri»
Ignazio Visco. Per il governator­e «l’elevata incertezza non deve costituire una scusa per non agire » . E « i fondi europei non potranno mai essere gratuiti: un debito della Ue è un debito di tutti i paesi membri»

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