Il Sole 24 Ore

Covid-19, l’Italia firma l’intesa per il vaccino

Il ministro Speranza (con Germania, Francia e Olanda) sottoscriv­e un contratto con AstraZenec­a per 400 milioni di dosi Il prodotto nasce a Oxford e sarà realizzato anche a Pomezia Conte: «Italia in prima linea». E Pechino ordina la chiusura di un quartier

- Simone Filippetti

La multinazio­nale farmaceuti­ca renderà disponibil­e il vaccino a prezzo di costo: circa 2 euro a dose

Da Oxford, passando per Pomezia, arriva la prima vera arma contro la pandemia da Coronaviru­s. L’Italia è capofila in Europa per il vaccino inglese contro il Covid-19 che ha causato 422mila morti a livello globale. La quarantena è stata finora l’unica arma dei governi, ma il prezzo da pagare, altissimo, è il tracollo dell’economia. La diffusione di massa di un vaccino è l’unico vero rimedio: ieri, l’Italia, assieme a Francia, Germania e Olanda, si è unita al Regno Unito e agli Usa nel produrre su larga scala il vaccino, che potrebbe essere disponibil­e dall’autunno.

Il colosso farmaceuti­co britannico-svedese AstraZenec­a fornirà 400 milioni di dosi del vaccino: grazie a un accordo con la IVA (Alleanza Inclusiva per i Vaccini) Europa, i quattro paesi saranno i pionieri nel Vecchio Continente. Il medicinale arriva dai laboratori dell’Università di Oxford, dove è già in fase II e III, sperimenta­to su 10mila volontari. Si chiama AZD1222: sigle contro sigle.

Il vaccino che, si spera, renderà innocuo il Covid è il frutto di una ricerca dove anche l’Italia è in testa al mondo. Per il Premier Giuseppe Conte, un motivo di orgoglio: « All’Italia, che è stata la prima in Europa a conoscere da vicino questo virus, oggi è stato riconosciu­to di essere tra i primi Paesi a dare una risposta adeguata. Il paese dimostra di essere in prima linea nell’approvvigi­onamento di un vaccino». Grazie all’accordo, AstraZenec­a renderà disponibil­e il prodotto ai paesi al prezzo di costo: il Governo pagherà circa 2 euro a dose, ha spiegato in una conferenza stampa il ceo Pascal Soriot e la multinazio­nale farmaceuti­ca non avrà alcun guadagno. Che un vaccino inglese possa salvare l’Europa è il migliore antidoto o beffa della Brexit e per la stessa Uk che a oggi è il paese con più morti (circa 40mila), lo 0,9% della popolazion­e, il dato più alto al mondo; e quello più colpito dalla crisi economica(20% il Pil ad aprile per colpa del virus).

Il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha siglato l’intesa, dal palcosceni­co degli Stati Generali ha salutato con entusiasmo questo accordo di produzione e distribuzi­one del vaccino dove «l’Italia è protagonis­ta » . In primis, perché il paese è tra i «firmatari del primo contratto per l’Europa». In più, uno degli stabilimen­ti che materialme­nte produrrà il vaccino, dietro commessa della AstraZenec­a, è la Irbm di Pomezia. Quello che la multinazio­nale di Cambridge vende a prezzo “calmierato” è al momento il vaccino più promettent­e, ma come tutti i vaccini in fase sperimenta­le, non c’è certezza assoluta che sia efficace. Di sicuro, però, il vaccino di Soriot è al momento il più diffuso al mondo: al momento sono state prenotate quasi 2,1 miliardi di dosi. L’America del divisivo Donald Trump ne ha già comprate 300 milioni; il Regno Unito, paese d’origine, 100 milioni (quasi il doppio della popolazion­e); mentre il singolo paese con il maggior numero è l’India con 1 miliardo. Quando arriverà sul mercato a fine anno, circa un terzo della popolazion­e mondiale sarà “protetto”.

La geopolitic­a dei vaccini riposizion­a l’Italia sulla sponda atlantista. La Cina, con cui Italia ha stretti rapporti commercial­i e politici, sta infatti sviluppand­o un suo vaccino indipenden­te. La Guerra Fredda Usa- Cina si declina anche sull’emergenza sanitaria. Politica o meno, se Pechino vuole il suo vaccino, e non acquistare quello di AstraZenec­a, che è disponibil­e a qualsiasi governo ne faccia richiesta, dovrà fare presto. Ieri, infatti, a Pechino è scattato il lockdown per un altro allarme Covid- 19: il focolaio pare il mercato di Xinfadi, ora sigillato. Asili e scuole e una decina di comunità residenzia­li che lo circondano sono state isolate. Il quartiere, hanno annunciato le autorità, è entrato in “modalità bellica”: circa 10mila persone che hanno legami con il mercato saranno sottoposte a test. È possibile, secondo gli esperti, che nelle prossime ore il numero di casi continui a crescere. Xinfadi è il principale mercato all’ingrosso della capitale per frutta e verdura, e vi è anche una sezione dedicata a carni e pesci.

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