Il palazzo restaura anche secoli di storia degli inquilini
Può un elegante palazzo settecentesco in stile Georgiano raccontare quasi tre secoli di storia di Dublino attraverso le tracce di chi l'ha abitato? È la sfida che ha deciso di raccogliere “14 Henrietta Street”, uno degli ultimi esperimenti di storytelling museale irlandese. Finito in rovina ma recuperato e accuratamente restaurato nei minimi dettagli dal Dublin City Council con un investimento decennale di 4,5 milioni di euro, il palazzo nel cuore elegante della città racconta semplicemente le storie di chi l'ha abitato nel corso dei secoli.
Si inizia con la costruzione nel 1749 e l'ingresso del primo proprietario, il nobile generale inglese Lord Viscount Molesworth, all'epoca 64enne, con la sua giovanissima moglie, la 15enne Mary Jenney Usher, che vollero un palazzo simile a un «vascello per mostrare spazi e ricchezze». Si continua con la crisi economica di metà Ottocento, quando l'edificio diventò una caserma per artiglieri, per proseguire con l'acquisto da parte del proprietario terriero Thomas Vance, che divise lo stabile in 19 miniappartamenti per darli in affitto a centinaia di poveracci. All'inizio del Novecento, ogni stanza del palazzo Georgiano ormai in rovina era stipata da intere famiglie di dozzine di persone, a lottare tra stenti, ratti e malattie all'interno di spazi neoclassici costruiti - ironia della sorte - per lo sfarzo della nobiltà.
“14 Henrietta Street” dà voce a mura dense di microstorie, dove sono state scritte lettere, preparati tè, nati bambini, consumati amori, accesi camini, spezzate pagnotte, spirati ultimi respiri. Vite vissute, insomma, che il percorso all'interno della trentina di stanze del palazzo Georgiano racconta attraverso documenti, oggetti, fotografie ma anche video proiettati a sorpresa tra gli arredi. Fino al secondo dopoguerra, all'arrivo di un relativo benessere all'interno dell'edificio, e poi nel 1979 all'abbandono dell'antico palazzo patrizio da parte dell'ultima famiglia di inquilini. Riaperto al pubblico nel 2018, il palazzo al 14 di Henrietta Street è uno dei più singolari esempi di storytelling museale nella città che ha fatto del raccontare la sua vocazione. Rigoroso, minimalista ed emozionante al tempo stesso.