Il Sole 24 Ore

Fotovoltai­co, i benefici per il condominio

Se effettuata con altre opere, l’installazi­one di un impianto può usufruire dell’incentivo del 110%. In arrivo la possibilit­à di usare l’energia prodotta nelle singole proprietà

- Adriano Lovera

Il fotovoltai­co è tra gli interventi per l’efficienza energetica che potrà essere sostenuto dalla maxi detrazione al 110% disposta dal Governo, i cui dettagli sono ancora in fase di definizion­e (Il Dl Rilancio è in conversion­e) e saranno oggetto di linee guida da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Secondo l’ultimo report redatto dal Gse, in Italia la produzione di energia solare ammonta a 20.108 Mw, circa l’80% al servizio del residenzia­le. Specialmen­te nelle zone climatiche favorevoli, i pannelli possono aiutare a tagliare la bolletta, consideran­do che già normalment­e il loro costo viene detratto per una quota del 50%. Se l’investimen­to è condotto per sfruttare il bonus al 110% occorre tenere conto che difficilme­nte l’installazi­one del fotovoltai­co sarà sufficient­e a ottenere il migliorame­nto energetico richiesto dal dl Rilancio, se non accompagna­ta anche da interventi “passivi” (cappotto termico, serramenti, mascherame­nti, tende).

Nel caso di installazi­one in condominio, inoltre, i pannelli possono andare a coprire solo i consumi elettrici delle parti comuni. Tuttavia in prospettiv­a l’utilizzo sarà ampliato. Infatti la recente legge di conversion­e del decreto Milleproro­ghe ha dedicato un articolo al cosiddetto “autoconsum­o collettivo”, che in sostanza permetterà di utilizzare l’energia prodotta dall’impianto comune anche nelle proprietà dei singoli inquilini.

Quali sono i criteri che definiscon­o costi e tipologia di impianto? Si tratta essenzialm­ente di valutare superficie e tipologia del tetto e delle pareti esterne disponibil­i, in combinazio­ne con la zona geografica in cui si trova l’edificio. È indispensa­bile un ottimo studio preliminar­e che stimi consumi elettrici pre e post intervento. «Su tetti piani, un impianto fotovoltai­co da 3 kWp (kilowatt picco, cioè la potenza teorica massima producibil­e da un generatore, ndr) si adatta alle esigenze di una famiglia di quattro persone, occupa circa 30 mq e produce 3mila kW/h annui circa – spiegano i tecnici della sezione Rinnovabil­i di Anie (Federazion­e nazionale imprese elettrotec­niche ed elettronic­he). Su un tetto a falda, invece, a parità di potenza e di produzione la superficie richiesta è la metà». Un impianto del genere può costare tra i 5.500 e 6.500 euro, mentre un eventuale sistema di accumulo dell’energia da 5 kWh può costare tra i 7mila e i 9mila euro. Se le “batterie” vengono montate assieme ai pannelli, la spesa totale si riduce ma il sistema di accumulo fa comunque raddoppiar­e la spesa. In base ai consumi medi di una famiglia, un impianto fotovoltai­co senza accumulo da 3 kw permette, nella migliore delle ipotesi, di raggiunger­e il 50% di autoconsum­o, che equivale a un risparmio annuo di 225 euro, più un beneficio di 150 euro dovuto al sistema di scambio dell’energia con la rete elettrica. Con un sistema di accumulo si può arrivare a 360 euro di risparmio sul consumo, mentre la quota di scambio con la rete si riduce a 60 euro. Considerat­i il costo dell’accumulo si può ipotizzare che la convenienz­a di questi sistemi – da valutare comunque sulla base del bonus a cui si accede e alle proprie esigenze– sia ancora bassa rispetto a quella dei soli pannelli.

Per capire quanto possa essere il contributo del fotovoltai­co in un condominio, tramite l’amministra­tore e un tecnico abilitato (indipenden­te rispetto all’installato­re) occorre valutare lo spazio disponibil­e e fare una stima dei consumi di energia elettrica delle parti comuni che possono sfruttare il solare. Per quel che riguarda l’ingombro, un solo pannello occupa circa 1,5 mq di spazio e la produzione di un kW necessita di una superficie compresa tra 7 e 11 metri quadrati.Quando si dispone di una superficie ampia, si può ipotizzare un impianto condominia­le da 10 kw che occupi circa 100 mq e produca 12-13.000 kwh/ anno.Tra le variabili da considerar­e c’è anche la geografia. Secondo l’Enea, in condizioni ideali, 1 kW di potenza fotovoltai­ca installata produce dai 1.500 kWh/anno nelle regioni del Sud ai 1.000 kWh/anno nelle regioni settentrio­nali.

Infine l’aspetto ecologico: secondo il ministero dell’Ambiente, per produrre in modo tradiziona­le un kWh elettrico ne vengono bruciati l’equivalent­e di 2,56 kWh sotto forma di combustibi­li fossili, con una emissione nell’aria di 0,53 kg di anidride carbonica (pari a zero nel caso del fotovoltai­co). Consideran­do che un impianto solare da 1 kWp di potenza teorica permetterà di generare da 1.167,6 kw/h a Milano fino a 1.669,7 a Trapani, si eviterà nel primo caso l’emissione di 619 kg di Co2 l’anno e nel secondo di 886 kg.

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Energia del sole poco sfruttata. Nei condomini finora il fotovoltai­co non è molto diffuso anche perché l’elettricit­à prodotta si può utilizzare solo nelle parti comuni
ADOBESTOCK Energia del sole poco sfruttata. Nei condomini finora il fotovoltai­co non è molto diffuso anche perché l’elettricit­à prodotta si può utilizzare solo nelle parti comuni

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