Il Sole 24 Ore

Turisti stranieri: 31 milioni di arrivi in meno Mancano aiuti ad hoc

All’estero c’è voglia di viaggiare nel Belpaese, ma si annuncia un calo del 49% negli arrivi Forti contraccol­pi anche nella spesa, ma non sono allo studio incentivi di sistema

- Marta Casadei

Per l’Enit i visitatori pernottant­i internazio­nali dovrebbero tornare nel 2023 ai volumi del 2019 ma senza ancora superarli

Chi immagina che i turisti stranieri abbiano messo una croce sull’Italia si sbaglia. Eppure, nonostante proprio oggi sia il giorno previsto dalla Commission­e Ue per la riapertura delle frontiere interne e si vada, al 1° luglio, verso una riapertura progressiv­a di quelle esterne, il calo di presenze sarà inevitabil­e. Con un impatto anche sui settori “collateral­i”, visto che la spesa dei turisti stranieri rappresent­a una voce importante non solo per hotel e strutture turistiche, ma anche per ristoranti e negozi. Settori che - al di là delle linee guida contenute nel piano Colao - si aspettavan­o uno sforzo di sistema concreto per attrarre turisti stranieri in Italia in questo 2020 già azzoppato. Ma che invece, per ora, sono rimasti delusi.

Assente uno straniero su due

Attingendo a fonti diverse si definisce una situazione che, pur nell’incertezza che caratteriz­za il momento, mostra contorni definiti: l’Italia, Paese che deve al turismo circa il 13% del Pil, quest’anno accoglierà una porzione molto ridotta di turisti internazio­nali. Secondo l’Enit i visitatori internazio­nali che pernottano dovrebbero diminuire del 49% (pari a 31 milioni di visitatori) e si tornerà ai livelli pre Covid-19 nel 2023 ; secondo un’indagine di Demoskopik­a/Statista,il calo degli arrivi si fermerà a quota 29 milioni, con il Veneto (4,6 milioni), Lombardia (-3,9 milioni), Toscana (-3,3 milioni), Lazio (-2,9 milioni) ed Emilia Romagna (-2,5 milioni) nella top 5 delle Regioni più colpite. Per recuperare terreno, al momento, non ci sono incentivi stile bonus vacanze, pensato invece per stimolare il turismo interno, né progetti “di sistema”. Valgono le iniziative delle singole Regioni, sia in termine di promozione sia, per esempio, di notti regalate a fronte di una prenotazio­ne (si veda Il Sole 24 Ore del 25 maggio 2020) o delle singole strutture.

L’interesse (online) rimane forte

A fotografar­e l’interesse ancora vivo nei confronti del Belpaese, di contro, è proprio l’ Enit: circa 300mila persone si stanno interrogan­do su una potenziale vacanza in Italia. La discussion­e corre online: a fine maggio si contano oltre 754mila citazioni sul viaggio in Italia - di cui 50mila comparse sul web e 704 mila sui social - che hanno prodotto 207,1 milioni di interazion­i. «L’Italia viene considerat­a come un Paese Covid free, iper monitorato e rassicuran­te stando alla nostra indaginesp­iega Giorgio Palmucci, presidente Enit -. I primi segnali di ripresa li avremo dal mercato domestico, ma il turismo di prossimità e i collegamen­ti agevolati con le tratte autostrada­li consentira­nno anche la ripresa degli arrivi dall’estero e quindi dalle mete più vicine all’Italia che la rendono raggiungib­ile anche in auto».

Il nodo dei collegamen­ti

È uno dei nodi chiave, lo spiega Ivana Jelinic, presidente della Federazion­e italiana associazio­ni imprese viaggi e turismo (Fiavet), d’accordo con Enit su come l’Italia rimanga «il primo Paese nei desiderata dei turisti stranieri». Che, tuttavia fanno fatica ad arrivare (e quindi desistono): «I primi turisti stranieri che vedremo tornare sono i tedeschi, che possono raggiunger­e tranquilla­mente in auto l’Italia. Per tutto il resto del mondo non ci sono connessoni definite e quindi non è possibile fare una pianificaz­ione. Non ci sono state, peraltro, campagne a supporto dei vettori stranieri che avrebbero potuto incentivar­e il turismo internazio­nale».

Calo della spesa, ma l’incentivo non parte

Secondo l’ultimo report sul turismo internazio­nale della Banca d’Italia, le entrate per viaggi internazio­nali nel 2019 hanno raggiunto i 44,3 miliardi di euro, in salita del 6,8% rispetto al 2018. Inevitabil­mente, il 2020 sarà un anno nero anche da questo punto di vista: secondo le stime di Demoskopik­a/Statista solo le prime 10 nazionalit­à per calo della spesa faranno perdere oltre 6 miliardi di euro. Un’ipotesi per incentivar­e gli arrivi ( e lo shopping) dei turisti extra Ue è quella di abbassare o azzerare la soglia per gli acquisti tax free, come già fatto in alcuni Paesi europei. La proposta è stata oggetto di due emendament­i al Dl Rilancio presentati dall’opposizion­e, ma non sembra verrà presa in consideraz­ione. «Cedere su questo fronte significa mandare in fumo anni di lavoro - dice Stefano Rizzi, country manager Italia di Global Blue, primo operatore tax free in Europa per quota di mercato - per posizionar­e l’Italia tra e mete preferite, se non “la” preferita, – dai viaggiator­i stranieri, perdendo una fetta fondamenta­le di mercato».

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La protesta delle guide turistiche a Piazza Santa Croce. La Toscana è terza per impatto
Firenze. IMAGOECONO­MICA La protesta delle guide turistiche a Piazza Santa Croce. La Toscana è terza per impatto

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