Il Sole 24 Ore

I PUNTI CHIAVE

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1 IL CATASTO Non rileva la categoria

Il bonus spetta indipenden­temente dalla classifica­zione catastale dell’immobile. La condizione essenziale è che esso venga adibito ad attività profession­ale da parte del conduttore. Rispettand­o tutte le condizioni di accesso è quindi possibile agevolare anche le locazioni aventi ad oggetto immobili utilizzati ad uso profession­ale, anche se risultano accatastat­i come civili abitazioni.

2 LA CESSIONE AL LOCATORE Solo se l’intero canone è saldato

Il credito d’imposta può essere ceduto al locatore/ concedente a titolo di pagamento parziale del canone. In tal caso, per la corretta fruibilità del bonus deve comunque intervenir­e il pagamento della differenza tra il canone dovuto e il credito d’imposta spettante.

Per la parte ceduta il pagamento si considera comunque verificato contestual­mente alla cessione al locatore.

3 L’USO PROMISCUO No al doppio studio nello stesso Comune

Il credito d’imposta compete nella misura del 50% in relazione ai canoni di locazione per gli immobili adibiti promiscuam­ente sia all’esercizio dell’attività profession­ale che all’uso personale ( ad esempio come abitazione).

Va rispettata però la condizione che il profession­ista non disponga nello stesso Comune di un altro immobile adibito esclusivam­ente a studio profession­ale

4 L’ORGANIZZAZ­IONE DELL’ATTIVITÀ Ammesse tutte le formule

Il credito d’imposta spetta a prescinder­e dalla forma adottata per lo svolgiment­o dell’attività profession­ale.

Sono quindi agevolate le seguenti posizioni: studio individual­e, associato o società ( Stp o Sta). Ovviamente in capo al soggetto destinatar­io del credito d’imposta occorrerà procedere alle verifiche dei requisiti soggettivi richiesti dalla legge.

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