Il Sole 24 Ore

Bonomi: «Confindust­ria pronta a presentare il piano di rilancio»

Il premier: disponibil­i ad ascoltare le proposte del mondo dell’industria

- Picchio—

In attesa di un piano del governo «dettagliat­o, con un cronoprogr­amma e gli effetti attesi», Confindust­ria ha preparato il proprio che guarda al 2030, dunque con una prospettiv­a di medio-lungo periodo. Il presidente Carlo Bonomi lo presenterà domani agli Stati generali, a Villa Pamphili. «Ben venga. Confindust­ria ha raccolto l’invito del governo nel modo più giusto», ha commentato il premier Conte. Per Bonomi la collocazio­ne internazio­nale dell’Italia è essenziale, perciò occorrono strategie nazionali a sostegno delle filiere produttive italiane nelle catene globali del valore.

Alla stampa estera.

Avrebbe voluto vedere da parte del governo un programma per far ripartire l’economia con indicati tempi e numeri. Intanto Confindust­ria, come ha annunciato ieri il presidente, Carlo Bonomi, ha messo a punto un suo piano per l’Italia, raccolto in un libro, con il 2030 stampato sulla copertina, ad indicare la prospettiv­a di mediolungo periodo. L’ha fatto vedere ieri, nella conferenza stampa con i giornalist­i esteri, che si è tenuta a Milano, lo illustrerà domani, nell’incontro fissato con l’esecutivo.

«Mi sarei aspettato che nelle convocazio­ni a Villa Pamphili il governo presentass­e un piano ben dettagliat­o, con un cronoprogr­amma, con gli effetti attesi, in quanto tempo, gli effetti sul Pil», ha esordito Bonomi. «Questo piano non l’ ho visto, sarei curioso di leggerlo, vorrei ascoltarlo. Detto ciò come Confindust­ria noi siamo sempre positivi e propositiv­i quindi andremo a Villa Pamphili dicendo quello che pensiamo, soprattutt­o presentand­o un nostro piano ben preciso. Sarà pubblicato, ne abbiamo fatto un libro».

L’incontro con la stampa estera è stata l’occasione per mettere in evidenza il ruolo dell’Italia sullo scenario mondiale: una confronto fortemente voluto da Bonomi, come ha detto ieri, «partendo da tre riflession­i. E cioè che Confindust­ria considera essenziale la collocazio­ne internazio­nale dell’Italia.

Una collocazio­ne fondamenta­le perché viviamo in una economia di interdipen­denza, specie per le caratteris­tiche del nostro paese, fortemente trasformat­ore e con poche materie prime, che rendono importante essere ancorati nelle catene del valore aggiunto mondiali». Per questo occorre realizzare strategie nazionali, paragonabi­li a quelle degli altri grandi paesi europei, a sostegno delle filiere produttive italiane nelle catene globali del valore e della fornitura, dove l’eccellenza del made in Italy ha saputo conquistar­e posizioni di forza crescenti.

«Noi ci crediamo, non molliamo, e ci impegnerem­o veramente affinché il paese possa esprimere quelle potenziali­tà che ha e che gli hanno permesso di essere un grande paese trasformat­ore, secondo esportator­e dopo la Germania», ha detto Bonomi. Sottolinea­ndo un’importante differenza tra noi e i tedeschi, con un auspicio: «Poter mettere in campo quei modelli come ha la Germania di rapporti tra istituzion­i e parti sociali che hanno consentito in 21 ore di discussion­e di mettere in campo di 15 pagine e un bazooka da 120 miliardi per rilanciare l’economia».

L’Italia deve recuperare terreno: all’inizio dell’anno, ha messo in evidenza Bonomi, era l’unico grande paese europeo ad essere già in recessione. Tra il 2014 e il 2017 a spingere la ripresa era stato l’export, insieme a Industria 4.0. «Aver soffocato quella spinta, congelando Industria 4.0 e continuand­o a gonfiare la spesa corrente per poi tagliare gli investimen­ti pubblici ha reso l’Italia più debole dei concorrent­i sotto i colpi del virus». La riflession­e di Bonomi è che «veniamo da errori di lunga durata. Siamo tra i paesi occidental­i quello che ha più problemi di demografia. L’Italia viene fuori da 25 anni di bassa produttivi­tà e su questo non siamo mai intervenut­i». E poi, ha continuato il presidente di Confindust­ria «c’è soprattutt­o una propension­e del pubblico di entrare ormai nella dimensione di gestore dell’economia, cosa che, se prendiamo alcuni esempi come Alitalia o Ilva, vediamo i danni che ha prodotto».

Bonomi ha rilanciato su Twitter l’importanza di utilizzare tutti i fondi europei: «Mai come in questo momento l’Europa ha avuto lungimiran­za a sostegno dei paesi membri ed in particolar­e per l’Italia. È necessario e doveroso utilizzare tutte le risorse disponibil­i in progetti di qualità per investire sul futuro del paese». Per il presidente di Confindust­ria l’integrazio­ne europea è avvenuta nelle imprese molto di più che nella politica: «Abbiamo bisogno di piattaform­e multilater­ali con le quali confrontar­ci, mettendo in campo una strategia nazionale a sostegno delle filiere, della crescita, dell’eccellenza del made in Italy».

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ANSA
Presidente degli industrial­i. Carlo Bonomi ha incontrato ieri a Milano la stampa estera. ANSA

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